Tutti pazzi per Ciro Ferrara: “Juve acqua passata, ma mi sento più allenatore che CT”

Che rivincita si sta prendendo Ciro Ferrara! L’ex calciatore e allenatore della Juventus, dopo la parentesi negativa sulla panchina della Vecchia Signora, sta letteralmente stregando tutti. E dire che alla vigilia della sua nuova avventura con l’Under 21 c’era chi diceva che la qualità dei calciatori a sua disposizione era tutta da valutare… Eppure, dopo alcuni anni bui, in concomitanza con la gestione Casiraghi, l’Under 21 azzurra sembra essere tornata una corazzata, collezionando cinque vittorie su cinque match di qualificazione all’Europeo di categoria. Intervistato oggi dalla ‘Gazzetta dello Sport’, però, Ferrara ha tenuto a precisare di sentirsi più allenatore che CT: \r\n

“Ho studiato da allenatore ed è quello che voglio continuare a fare, in futuro. Ora si è aggiunto anche il fatto di selezionare, che è un aspetto del lavoro. Ma io voglio allenare. Dove? In un club o in nazionale, vedremo. Ora sono tutto per l’Under”.

\r\nIl pensiero, però non può non tornare a quei sei mesi fallimentari alla Juventus:\r\n

“E’ passato del tempo, ormai. Mi sono fatto molte domande. Si sono versati fiumi di parole su di me e mi sembra ci sia stato accanimento nel dire che ero troppo giovane e inesperto. Di errori ne ho fatti di certo, ma non mi pare che tecnici più maturi di me abbiano fatto meglio. Mi spiace solo di non aver dato una gioia ai tifosi e all’ambiente. Non ce l’ho con la Juve, ho dato e ricevuto tantissimo”.

\r\nA differenza di Ferrara, però, Conte pare aver trovato una situazione forse più matura e più prossima ad un ambiente vincente:\r\n

“Antonio sta facendo un ottimo lavoro, può riportare la Juve in alto e sono contento– aggiunge Ferrara – Ora c’è un ambiente coeso, determinato. E lo stadio è un tassello importate per successi futuri. Già da scudetto? Antonio fa bene a non creare aspettative. Ma senza coppe, la Juve è candidata per il titolo”.

\r\nLavora con i giovani Ciro Ferrara: un compito davvero molto difficile in un Paese dove il calcio punta sempre meno sui giovani, soprattutto nostrani: \r\n

“Il nostro calcio vuole i risultati, e subito. Anche critica e tifosi sono pronti a un discorso diverso. Per questo i tecnici non rischiano. Bisognerebbe cambiare pian piano mentalità. Ora la mia politica è di dare spazio a chi ha più minuti nelle gambe, perché non posso allenarli io. E dunque peschiamo in B, l’anno scorso persino in Lega Pro. Ma devo dire che, pur soffrendo, anche quelli che stanno in A e giocano poco o niente mi danno ottime risposte. Sono soddisfatto del mio gruppo: è solido, ha voglia di stare insieme e tiene tantissimo all’ azzurro. Cresceremo ancora. A volte mi toccano scelte dolorose che qualcuno non ha preso bene, come Destro che una volta ho lasciato a casa ma poi ha capito ed è rientrato con un altro spirito. Invece con Fabbrini c’è un po’ d’incomprensione”, ha concluso il CT dell’Under 21.