Tre grandi ex incoronano la Juventus: “Scudetto non è tabù”
La Juventus, ancora imbattuta in campionato, ha invertito ieri la rotta che l’ha vista perdente nei precedenti tre incontri casalinghi con il Palermo. Al di là della statistica, rimane comunque l’ennesima prestazioni positiva degli uomini di Antonio Conte che alla lunga hanno letteralmente annichilito la squadra di Mangia. Nonostante di scudetto il tecnico bianconero non ne voglia sentir parlare almeno fino a gennaio, secondo alcuni celebri ex, il tabù tricolore potrebbe essere realmente sfatato. Ecco quanto ha dichiarato Per Sergio Brio (quattro scudetti in bianconero) alla ‘Gazzetta dello Sport’:\r\n
“È una Juve da scudetto, ha le caratteristiche di una grande: fantasia, creatività, voglia di vincere e corsa. Nessun’altra ha lo stesso entusiasmo, nemmeno il Milan. È ancora difficile dirlo, ma ci sono i margini per arrivare ai livelli del 1995-96. Conte ha le idee chiare, ha riportato elementi che mancavano da tempo nello spogliatoio: carattere, temperamento e juventinità. Ora serve continuità. Del Piero? Anche Gentile e Tardelli hanno fatto panchina l’ultimo anno, è un grande campione, ma prima o poi finisce per tutti”.
\r\nSulla stessa lunghezza d’onda, Franco Causio, che incorona come nuovo fenomeno Claudio Marchisio:\r\n
“Conte è stato bravo a cambiare il modulo in corsa, si è ritrovato con esterni inadatti al suo 4-2-4, così ha puntato su Vidal, e un grandissimo fuoriclasse come Pirlo. Chissà perché il Milan l’ha scaricato. E poi Marchisio, negli ultimi mesi ha avuto una crescita imbarazzante, è fenomenale. Ma per eguagliare la Juve di Vialli serve tempo ed equilibrio e la società deve acquistare almeno un fuoriclasse ogni anno. Conte ha riportato il dna, la serenità e la provincialità che mancavano”.
\r\nCrede allo scudetto, anche l’ex soldatino Angelo Di Livio, che evidenzia ancora una volta, l’ottima prestazione di Simone Pepe:\r\n
“Questa Juve deve puntare a vincere il campionato, ha ritrovato fame, voglia e umiltà. Inizia a piacermi molto, ma manca ancora la convinzione e la consapevolezza nella vittoria. Marchisio è già un leader, Pirlo sembra che giochi alla Juve da anni. Mi rivedo in Pepe, spero che anche lui si riveda in me. Del Piero è un professionista, sono sicuro che sarà ancora decisivo”.