Trapattoni: “Alla Juve tornerei di corsa, ma non come allenatore”
Sembra non finire mai il fascino di Giovanni Trapattoni. Negli ultimi sessanta giorni è stato corteggiato da ogni dove: lo volevano la Juve e la Turchia; i dirigenti della Nigeria e della Russia. E lui ad ascoltare. Trapattoni è un uomo romantico e il ricordo dei ventimila tifosi che hanno scortato lui e la squadra per le strade di Dublino dopo il furto di Henry ha «cancellato» offerte economiche importanti.\r\nL’ultimo assalto, dopo il Mondiale, potrebbe arrivare dalla Germania. E quella sarebbe una tentazione fortissima. «Tutte queste offerte mi hanno fatto riflettere. E sono arrivato a questa conclusione: il Trapattoni di oggi è più bravo e preparato del Trapattoni di venti anni fa».\r\n\r\nComeha fatto a rifiutare la proposta della sua vecchia Juve?\r\n«Non è stato facile. I dirigenti, però, mi volevano per un ruolo che non potevo ricoprire. Avevo già una panchina».\r\n\r\nIn futuro potrebbe tornare a lavorare per la società bianconera?\r\n«Certo. Mi piacerebbe. Però con un compito diverso da quello di allenatore».\r\n\r\nLa Juve della prossima stagione potrebbe ripartire da Lippi.\r\n«Marcello conosce la Juve, i suoi dirigenti, i giocatori. E la bravura di Lippi è fuori discussione. Basta guardare la sua carriera. Però…».\r\n\r\nPerò?\r\n«Quando sono tornato io alla guida della Juve ho vinto “solo” una coppa Uefa. Ribadisco il “solo”. E qualcuno ha storto la bocca. Tornare dove si è vinto tanto non è mai facile. Consiglio a Marcello di guardarsi bene dentro prima di prendere una decisione».\r\n\r\nIl suo amico Capello è alle prese con il «caso Terry».\r\n«Vedrete che riuscirà a gestirlo nel migliore dei modi. Fabio ha esperienza in quantità industriale. Uno che ha vinto lo scudetto con Milan, Roma, Juve e Real non può spaventarsi davanti a nulla».\r\n\r\nPotete leggere il resto dell’intervista sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport