Traghetto Juve: ora spunta anche Sergio Brio
Giovanni Trapattoni o Rafa Benitez. Il gradimento della proprietà per la successione di Ferrara è ristretto a questi due soli nomi, il primo come traghettatore e il secondo a lungo termine. Senonché sono uno più impraticabile dell’altro: il c.t. dell’Irlanda ha già detto di no una volta, mentre l’allenatore del Liverpool non è in grado di liberarsi subito. Così le riunioni in corso Galileo Ferraris proseguono senza sosta né soluzione, con Jean-Claude Blanc in costante contatto con John Elkann e Roberto Bettega che invece cura i rapporti con i candidati o il procuratore.\r\nQuello di Benitez, Manuel Garcia Quilon, ieri ha dichiarato: «Non ho avuto contatti con la Juventus né con altri club italiani». Normale: il cane con l’osso in bocca non abbaia, comincia a latrare solo quando lo perde. Come Cees van de Nieuwenhuyzen, il manager di Hiddink, che a discussioni in corso con la Juve definiva «bullshits» (stronzate) le indiscrezioni sul suo conto, salvo ammettere la settimana successiva che era tutto vero, quando l’affare era tramontato. Comunque l’arrivo in tempi brevi di Benitez in Inghilterra viene ritenuto impossibile. E’ vero che il Liverpool va male,mai proprietari americani del club credono sempre nel loro manager. Potrebbe liberarsi a giugno, ma ha un contratto da quasi 4 milioni euro all’anno fino al 2014 e un nutrito staff al seguito, due condizioni che non piacciono a Blanc. E poi, prima di impegnarsi con la Juventus che in questo momento non ha particolare appeal, il tecnico spagnolo aspetta di vedere cosa succede sulle panchine delle grandi d’Europa.\r\nQuanto a Trapattoni, «la Juve è un piacevole ricordo che non può ritornare», ha detto in Irlanda. Ed è lo stesso concetto che ha ribadito l’altroieri per telefono a Bettega. Ammesso che ottenga la deroga dalla federazione di Dublino, perché mai a 70 anni dovrebbe rischiare di sporcare la sua bellissima storia bianconera con una stagione votata al fallimento? Inoltre il suo vice è Marco Tardelli, che da consigliere della Juventus si è scontrato duramente sia con Blanc sia con Bettega e se n’è andato sbattendo la porta. Ma a Torino, su input di Elkann, insistono facendo leva proprio sul suo passato e sull’attaccamento alla famiglia Agnelli, la mozione degli affetti. Per convincerlo vogliono far scendere in campo addirittura Giampiero Boniperti, il suo vecchio presidente. Nel frattempo Bettega lavora a una soluzione d’emergenza: ieri ha contattato Sergio Brio, che avrebbe dato la sua disponibilità. Zaccheroni, da molti dato in lizza, invece in serata ha dichiarato: «Non ho ancora sentito nessuno. Se mi chiamassero, certo, andrei a parlare».\r\nCosì, in attesa che Blanc riesca a trovare qualcuno che gli venga in soccorso (un mese è passato invano…), Ferrara resta lì, palesemente sfiduciato, e stupisce che accetti una situazione del genere. Pure ieri ha\r\ndiretto l’allenamento sotto gli occhi di Bettega, a Vinovo anche per rinnovare il contratto di Marrone,\r\ndomani sarà in panchina a San Siro e chissà, forse anche domenica. Il pasticcio continua.\r\n\r\n(Credits: Gazzetta dello Sport)