Torno per distruggere gli ingrati della Juve | Allegri in Serie A: ha scelto i nemici di sempre

Massimiliano Allegri – foto LAPRESSE – Jmania.it

Se la legò al dito ed ha sete di vendetta: Massimiliano Allegri è pronto a firmare per i rivali di sempre della Juventus

Siamo agli sgoccioli della stagione 2024/2025. Un’annata travagliata, ricca di sorprese e di colpi di scena, al termine della quale potremmo clamorosamente assistere all’ennesimo cambio di panchina in una squadra di Serie A.

E chi è in pole per ricoprire quel ruolo, dopo esser stato improvvisamente sostituito nonostante la vittoria della Coppa Italia, è Massimiliano Allegri. Il classe 1967 è pronto a ritornare in scena e vendicarsi del trattamento ricevuto.

Fu l’unico in quella Juventus che non abbandonò la nave in procinto di affondare. L’unico capace a tenere a galla i marinai e condurli nella più burrascosa delle tempeste a vincere un trofeo e a farli qualificare per la successiva edizione di UEFA Champions League.

Obiettivi minimi per un club come quello della Vecchia Signora, che però rappresentavano il massimo da ottenere in quella stagione. E se il suo successore, Thiago Motta, con un mercato da 200 milioni di euro totali non è stato in grado di eguagliarlo, significa che l’ambiente bianconero è tutt’altro che facile da gestire.

Dai rivali di sempre

Come scrive La Gazzetta dello Sport, l’incontro tra Giorgio Furlani e Gerry Cardinale a New York sarebbe servito a programmare il futuro del Milan. Questo nuovo progetto rivoluzionerà il Diavolo a 360 gradi, coinvolgendo la dirigenza, i calciatori e l’allenatore.

Il designato ad essere il nuovo mister dei rossoneri è proprio Allegri, che sarebbe già stato contattato dalla società. Un segnale che il Milan vuole riprendersi e nell’immediato, per evitare di ripetere quest’annata così fallimentare tanto da essere noni in classifica.

Massimiliano Allegri – foto LAPRESSE – Jmania.it

Bisogna ripartire

Molti si sono chiesti perchè sia stato scelto lui. Le motivazioni sono molteplici e semplici. In primis serve una figura capace di gestire il gruppo ed imporre la sua autorità, in secundis c’è bisogno in panchina di un vincente, aspetto che ha ampiamente dimostrato di possedere nell’arco della sua carriera.

A questo si aggiunge la sua conoscenza dell’ambiente, avendo allenato il Milan dal 2010 al 2014 e la stima da Tare e Paratici, in lotta per ottenere il posto come nuovo DS, facendo retrocedere Moncada nuovamente a Capo Scout. Ed infine, ma non per importanza, la sua capacità di poter utilizzare diversi sistemi di gioco, molti dei quali si adattano con facilità alla rosa rossonera. Tanti elementi che hanno convinto il Milan ad investire nuovamente su di lui, consacrandolo come l’uomo giusto per ripartire.