Torino – Juventus: matare il Toro per rimanere in vetta

Torino con il morale sotto i tacchi e Juventus vogliosa di vincere per restare in cima alla classifica: l’analisi tattica del derby di domani

Da una parte un Torino con il morale sotto terra, dall’altra una Juve bramosa di prendere il Toro per le corna, un Toro gravemente ferito, cagionevole di salute, che i bianconeri dovranno infilzare per proseguire il cammino al comando della classifica. Si presenta così il derby della Mole che andrà in scena sabato 2 alle 20:45 allo Stadio Olimpico di Torino.

La squadra di Walter Mazzarri è attualmente piazzata al tredicesimo posto, reduce dal sonoro 4-0 subìto dalla Lazio a Roma e a secco di vittorie dal 26 settembre, gara in cui superò di misura il Milan, fra le mura amiche, con risultato di 2-1. La Juventus, invece, viene dal 2-1 interno, all’ultimo respiro, contro l’ottimo Genoa del neo tecnico Thiago Motta. Il successo della Vecchia Signora è stato parecchio sofferto, anche per via della buonissima prestazione offerta dal Grifone. Madama (per l’ennesima volta) sciupona in zona gol, poco incisiva e per niente cattiva nel cercare la via della rete. I ragazzi di Sarri (qui la conferenza stampa della vigilia) non hanno mai davvero alzato i ritmi, e come se non bastasse, hanno commesso qualche errore tecnico di troppo. Però, nonostante una prova tutt’altro che entusiasmante, sono stati ottenuti tre punti fondamentali per tenere a distanza l’Inter.

Mazzarri non potrà affidarsi agli indisponibili Nkoulou, Bonifazi e Rincón, dunque dovrebbe schierare i suoi con il canonico 3-5-2 composto da: Sirigu; Izzo, Lyanco, Djidji (Bremer); De Silvestri (Aina), Baselli, Lukić, Meïté, Ansaldi (Laxalt); Belotti, Verdi (Iago Falqué). Sarri, obbligato a rinunciare a Rabiot, Chiellini, Pjaca e Perin, con il dubbio Pjanić, potrebbe disegnare un 4-3-1-2 formato da: Szczęsny; Cuadrado, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro (De Sciglio); Khedira, Bentancur, Matuidi; Bernardeschi (Ramsey); Ronaldo, Dybala (Higuaín).

Torino – Juventus: le strategie tattiche

Il Torino è un undici che tende sempre a sfruttare l’ampiezza del campo tenendo i due quinti molto aperti e alti, oltre a puntare parecchio sull’inserimento delle mezze ali, abili ad accompagnare e sostenere le azioni offensive soprattutto negli ultimi 20-25 metri. Un’altra caratteristica del Toro è la posizione della seconda punta, sovente molto larga per poi tagliare improvvisamente alle spalle della difesa, con la prima punta pronta ad abbassarsi a centrocampo per ricevere il pallone o, in alternativa, ad aggredire lo spazio e dettare la profondità. In fase di non possesso, invece, i Granata effettuano spesso un pressing ultraoffensivo per complicare il più possibile la costruzione dal basso all’avversario, ma fanno anche grande densità in zona palla supportati da un’alta intensità agonistica.

La Juventus dovrà far male alla linea difensiva di Mazzarri attraverso una ricerca costante delle verticalizzazioni, provando ad attaccare la retroguardia alle spalle e giocando palla nello spazio, questo perché spesso il pacchetto arretrato torinista si espone a situazioni di uomo contro uomo in campo aperto, specie nelle transizioni negative. Ovviamente sarà necessario anche aumentare i giri del motore per dar vita a un palleggio fluido e rapido, a un fraseggio incentrato su continue combinazioni strette palla a terra, in modo tale da mandare in confusione la difesa del Torino. In fase di non possesso bisognerà essere bravi a chiudere le linee di passaggio, ad arrivare primi sulle seconde palle e ad impedire agli uomini diretti da Walter Mazzarri di sviluppare il gioco sugli esterni, presidiando con attenzione e concentrazione le zone laterali del rettangolo verde. Il Torino sarà arrabbiatissimo e a caccia disperata di punti, soprattutto dopo le prestazioni a dir poco deludenti sfoderate nelle ultime giornate, la Juventus mentalmente focalizzata sulla conquista della vittoria per continuare la sua corsa. Non tragga in inganno il pessimo momento di forma che sta attraversando il Toro, perché si tratta pur sempre di un derby, dove le motivazioni si ritrovano dal nulla. Alla Juve servirà lucidità, cinismo, spietatezza e tanta concretezza dalle parti di Sirigu. Così, il bottino pieno sarà più facile da conquistare. Altrimenti, senza quella giusta dose di cattiveria, anche un match contro una compagine in questa fase allo sbando più totale potrebbe nascondere delle grosse insidie.