Tifare Italia o non tifare questo è il problema

(Di Alessandro Magno) Vedo molta gente affannarsi a fare la graduatoria di come e perché si tifa o non si tifa per l’Italia. Ho sempre mal sopportato le gare di juventinità, figuriamoci quanto mi interessano quelle sulla Nazionale. Comunque chiarisco il mio pensiero. Dal 2006 io non “tifo” Italia, diversamente però da molti juventini che vedo soprattutto su Facebook non la gufo, né tantomeno faccio la morale agli altri che la tifano. Io stesso ho scritto in più di un occasione che la Juve dovrebbe negare i suoi giocatori all’Italia, ma è anche vero che bisogna vedere se questo sia un qualcosa di realmente percorribile in quanto, credo che rientri nelle libertà individuali del giocatore decidere se giocare o meno per la propria nazionale. Per quanto riguarda invece i tifosi a me pare che sia giusto che ogni juventino si senta libero di andare dove vuole il suo cuore, perché è vero che la nazionale è espressione di questa federazione, ma è altrettanto vero che è espressione di questa nazione. Io fino a prova contraria mi sento Italiano, indi per cui non tifo per altre nazionali. Per quel che mi riguarda purtroppo dal 2006 mi sono disaffezionato a questa Italia e nonostante oggi offra un bel gioco , questa non mi dà quell’adrenalina che mi da la Juventus.\r\n\r\nNon me la dà perché non me la dà… punto e basta. E’ assolutamente vero che dal 2006 qualcosa si è rotto e questo non può esser dimenticato. Io riesco a vedere la nazionale in modo molto sereno e distaccato, e quindi questo non è propriamente quello che si suol dire, fare il tifo. Se vince vince, se perde amen. La cosa non mi fa arrabbiare. Tuttavia non la gufavo prima e non la gufo neppure ora. Il gufare fra l’altro è una cosa molto antijuventina che l’han inventata altri contro di noi per una specie di complesso di inferiorità, indi per cui non è una logica che mi rappresenta molto. Al massimo posso gufare un Inter e un Milan in finale di Champions, ma per rosicamento. Non certo perdo il mio tempo a tifare contro l’Italia in favore poi magari di qualche altra nazione di ”simpaticoni” tipo Germania o Inghilterra. Con la Juve il discorso è diverso perché non solo la guardo come un invasato, ma quando perde ci sto male. Ho anche dei figli a cui per principio non insegno ad odiare nessuno. Perché anche odiare per me è un sentimento abbastanza ”inferiore”. L’avversario lo batto, lo vinco, lo faccio perché son più forte e convinto della mia forza, non ho bisogno di odiarlo per fare questo. Quindi i miei ragazzi per loro scelta seguono con molto interesse la nazionale e fanno il tifo per essa. Se dovesse vincere l’Europeo li porterò in centro a fare casino come mi han chiesto e come ho fatto per lo scudetto. Chi mi vedesse e non approvasse non mi rompesse l’anima, se non ha motivi per non venire in centro va benissimo rispetto le sue decisioni come voglio vengano rispettate le mie. Dico solo questo per chiarire il mio pensiero perché vedo che è molto di moda far la morale agli altri a buon mercato. Il concetto è molto semplice io rispetto te, tu rispetti me, punto. Questa è la regola base dell’amicizia. Se per esser amico di qualcuno la debbo pensare uguale a lui al 100% non si può fare, ho la mia testa grazie, mi piace usarla. Resto molto orgoglioso però di una cosa… Quella di vedere che i nostri ragazzi giocano bene anche in nazionale e si fanno valere. A me questo piace, perché un giocatore quando è forte penso lo debba sempre dimostrare.