Carlitos Tevez ha rilasciato oggi una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’. Tanti i temi toccati dal bomber argentino, che ha iniziato ripercorrendo tutte le tappe della propria carriera, sin dal principio a Fuerte Apache: “A Fuerte Apache diventi adulto subito, non puoi restare a lungo bambino. O non ne esci proprio oppure ne emergi come uomo vero”, esordisce il bomber della Juve. “Lì la vita è durissima, vai a letto col rumore degli spari che sale dalle strade, vedi morire amici, e mangiare tutti i giorni non è scontato. Ma almeno ai miei tempi c’era una specie di codice… Oggi la droga ha peggiorato le cose, ha cancellato ogni forma di rispetto in generale. La droga è ovunque, purtroppo a portata di mano di chiunque…”.\r\n\r\nIl Boca Juniors parte della sua vita:\r\n\r\n”Il Boca Juniors è la mia vita, la squadra che ho sempre amato. Non dimenticherò mai il giorno dell’esordio in prima squadra, non avevo ancora 18 anni, contro il Talleres de Cordoba. Ci sono restato poco al Boca – si rammarica – , per problemi economici fui ceduto al Corinthians, ma ho vinto ogni cosa e vissuto emozioni incredibili. Ricordo la gioia più grande, l’Intercontinentale 2003 strappata al Milan”.\r\n\r\nPrima o poi Tevez tornerà là dove tutto ebbe inizio…\r\n\r\n”Tornerò, questo è sicuro, ma per ora la mia testa è qui, alla Juve. Sto davvero bene a Torino, e torinese sarà il mio prossimo figlio, Lito junior. A proposito, voglio ringraziare tutti per l’affetto che ho sentito durante il ricovero di mia moglie a fine anno. Lei ora è con me, e io sono felice”, ha detto l’argentino.\r\n\r\nL’avventura in bianconero di Tevez è iniziata nel migliore dei modi, ora ci sono da mettere tre trofei in bacheca, possibilmente:\r\n\r\n”Penso sia al campionato che all’Europa League. Li voglio. Ho vinto campionati in Argentina (Boca), Brasile (Corinthians) e Inghilterra (Manchester United e Manchester City): l’Italia sarebbe il quarto Paese. Sogno di scrivere una pagina di grande storia per questo club. L’Europa League è l’unica competizione internazionale che mi manca a livello di club. Altro che coppa di riserva… Il campionato non è già finito, nel ritorno avremo gare durissime in trasferta: Napoli, Roma, Lazio, Milan e Udinese per esempio. C’è ancora da sudare. Roma o Napoli? Dico Roma, davvero bene anche se sono rimasto impressionato dalla crescita di Callejón…”.\r\n\r\nIl campionato italiano in declino? Tevez non è per nulla d’accordo:\r\n\r\n”La Serie A resta il campionato più duro del mondo. È l’università del calcio, la tattica qui è al massimo livello e si soffre su ogni campo. Solo la Juve ogni tanto dilaga. L’Italia mi sta completando. Se fai goal qui, segni ovunque. Rispetto tutti i difensori, ma non ho paura di nessuno”, dice ancora.\r\n\r\nGrande merito per il gioco e i risultati della Juve, va al tecnico Antonio Conte, che Tevez definisce così:\r\n\r\n”È un fenomeno, unico, mai visto un tecnico così. È pure un po’ “loco”. È la vera forza della Juve, non ti molla un attimo, anche quando rientri negli spogliatoi ti chiede di spingere a mille chilometri orari”.