“Cosa ha cambiato la Juventus nella mia vita? Mi ha ridato la voglia di giocare a calcio. La cosa migliore per un giocatore: tornare a essere felice”, ha chiarito.
\r\nCome chiunque arrivi a Torino, anche Tevez è rimasto sbalordito dai metodi di Antonio Conte:\r\n
“È un duro, ma per me è un fenomeno. Mi ha sorpreso molto, per lui ogni partita è una finale, vuole sempre vincere, non si accontenta mai – prosegue l’argentino -. È un maniaco del lavoro, ma poi i risultati si vedono in campo. Che differenze ci sono con Ferguson? Non tante. Sono due vincenti, due che considerano il loro club il migliore del mondo e vogliono che si imponga sempre sugli altri. Per Ferguson lo stemma del Manchester è la cosa più importante, da difendere a ogni costo. Per Conte è così con quello della Juventus. Sono personaggi come questi che ti spingono a dare qualcosa in più, perché sono i primi a credere fermamente in quello che fanno. Differenze con Mancini? Roberto è diverso. Vede il calcio un po’ da giocatore e un po’ da allenatore… Conte lo vede da allenatore e basta. Cioè, lui è stato un giocatore e sa darti i consigli giusti, ma ha la visione da tecnico. Se ho salutato Mancini quando è venuto qui con il Galatasaray? Sì, c’è rispetto. Ci siamo stretti la mano ed è stato bello rivederlo, ma è il passato”.
\r\nLa rosa della Juventus è di prim’ordine, secondo Tevez, ma ancora si può migliorare:\r\n
“La Juventus è al massimo del suo potenziale? No, la squadra sta crescendo e credo che tutti possiamo dare qualcosa in più. Perché tutti vogliamo vincere. Chi mi ha sorpreso di più? Quagliarella per come tocca la palla. E Pogba: non lo conoscevo, è un vero campione, ha i numeri e la personalità. Dove rende meglio Pogba? Volante a sinistra. Com’è giocare con Pirlo? È un privilegio giocare con lui, così come con Gigi. Esperienza e classe… Sì, mi sento molto bene in squadra”, prosegue.
\r\nTevez ha ereditato alla Juventus la numero 10 di Del Piero, ma non sente la pressione dei tifosi:\r\n
“Non ci penso molto, sono sempre molto concentrato a dare il cento per cento e provare a vincere con questa maglia – continua l’argentino – Come mi trovo a Torino? Bene! La gente italiana mi aiuta di più e la città è bellissima. Se allo Stadium ritrovo qualcosa della leggendaria Bombonera del Boca Juniors? Sì, un po’ sì. Mi sento di nuovo a casa mia, molto di più di quanto non accadesse a Manchester, sento i tifosi che vivono e soffrono la partita, il loro urlo, i loro canti…”.
\r\nGrazie ai numerosi giocatori di lingua spagnola presenti in rosa, Tevez si è integrato subito:\r\n
“Nella Juventus parlo spesso con Vidal? Sì, con lui parlo spagnolo. È veramente un grande campione: grinta e professionismo. Come ho fatto a inserirmi così rapidamente nel gioco della Juventus e come mai Llorente non ci è ancora riuscito del tutto? Non saprei. Sono sempre stato rapido ad adeguarmi alle necessità della squadra e Conte mi ha fatto lavorare ogni giorno con grande attenzione. E poi mi ha detto: gioca come sai! Llorente è un campione, ognuno deve avere il suo tempo per adattarsi alle novità”.
\r\nAntonio Conte è ammirato dai top club di mezza Europa. E se provasse ad andar via dalla Juve?\r\n
“Lui è un campione come allenatore. Dal primo giorno mi ha fatto subito vedere e capire come gioca la Juve. Ha un quaderno di tattica in cui appunta ogni minimo dettaglio. Conte è fatto così. Se il tecnico non resta, va all’Arsenal o al Manchester United? Mannò, è una cosa che non esiste. Conte deve restare: mi muoverò per primo, lo dirò io a Marotta. Conte dà il meglio di sé in Italia, alla Juve? Farebbe grandi cose dovunque. Lui è un grande allenatore, un professionista serio. Non avrebbe problemi né in Inghilterra, né in Francia. Sì, ma fra 3-4 anni…”
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