Tessera del tifoso, Maroni: “nessun passo indietro”
Dopo Catania, Palermo e Torino adesso anche l’Udinese è contro la tessera del tifoso mentre il ministro Roberto Maroni non sa più come uscire dal caos, che ha contribuito a creare con le sue continue titubanze. Facendo soltano esasperare i tifosi, gli unici sinora mai consultati. Maroni si è detto disponibile a spostare tutto alla prossima stagione, e a non partire con l’obbligo del primo gennaio 2010, ma prima vuole un impegno scritto da parte di tutti i club. Cosa non facile anche se il nuovo presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, convocherà già in settimana un consiglio direttivo. Maroni comunque è ritornato anche ieri sull’argomento. “Se c’è una proposta alternativa delle squadre, me la facciano presente e la verificheremo, altrimenti mi spiace per loro ma il provvedimento si attuerà“. Parlando delle polemiche intorno alla tessera del tifoso, il ministro ha detto che “alcune società protestano, così come una parte delle tifoserie organizzate, che evidentemente hanno in mente un’altra cosa rispetto ad andare a vedere una partita di calcio“. Per Maroni, però, queste proteste “non mi spaventano e non mi preoccupano, perché sono sempre naturalmente aperto alle proposte e alle critiche, che sono il sale della democrazia“. Ma non fa passi indietro: “Sono convinto delle mie posizioni e delle mie idee, e quindi nessuna contestazione e nessuna provocazione mi farà cambiare idea“.\r\nAi club Maroni ha comunque chiesto collaborazione, mai avuta sinora: “Se c’è una proposta alternativa, benissimo, la verificheremo. Ma se la risposta è “no, non la facciamo”, e vi è una decisione di non attuare un provvedimento del governo, mi spiace per loro ma il provvedimento si attuerà“.\r\nSecondo Gianpaolo Pozzo, patron dell’Udinese, intervenuto a Radio Anch’io, “la tessera non è nata per dare maggiori servizi ed è inutile, serve solo a complicare la vita al tifoso“. Gli ha risposto Roberto Massucci dell’Osservatorio, anche lui ospite della trasmissione Rai: “Si tratta di una facoltà per i tifosi e un’opportunità per le società sportive. Chi non vuole la tessera d’altronde potrà sempre acquistare il biglietto normale con le limitazioni previste (cosa però non sempre facile, ndr). La tessera è uno strumento di identificazione per comprare i biglietti e per entrare allo stadio con corsia dedicata”. Il segretario dell’Osservatorio ha escluso al momento possibilità di rinvio nell’applicazione della tessera, a partire dal primo gennaio: “Noi abbiamo avuto indicazioni di rigore assoluto e questo stiamo attuando“. Sarebbe il caso che Maroni decidesse in fretta, ormai siamo già ad ottobre e alcuni club (non molti per la verità) stanno cercando di mettersi in regola. Che devono fare? Il problema violenza negli stadi si sta facendo di nuovo scottante: per Roma-Napoli ad esempio niente tifosi del Napoli e solo abbonati della Roma che potranno acquistare due biglietti da destinare a residenti in provincia. Chi abita a Viterbo o Frosinone, ed è tifoso della Roma, non può andare allo stadio (a meno che sia abbonato): è una cosa assurda. Nemmeno il turista giapponese di passaggio da Roma può andare allo stadio. Lo sa Maroni? Lo sa che molte trasferte sono già state vietate a sostenitori della Roma, del Cagliari, dell’Atalanta, del Napoli. Lo sa come portano le bombe carta negli stadi: i metal detector servono negli areoporti, non negli stadi. Lo sa Maroni che stanno tornando gli agguati (Bergamo), i picchettaggi (Roma)? Così si contribuisce a svuotare gli stadi, non a riempirli. L’emergenza è davvero finita? I segnali non sono per niente incoraggianti: si rischia di andare incontrro ad una stagione travagliatissima.\r\nIl ministro è stato avvertito?\r\n\r\nCredits: La Repubblica\r\nFracassi Enrico per Juvemania.it