Tebas all’attacco di Juventus, Manchester City e PSG

Il presidente de La Liga, Javier Tebas, accusa la Juventus di plusvalenze fittizie per aggiustare i bilanci, ma la giustizia sportiva…

L’edizione odierna di AS, riporta una notizia che avrebbe del clamoroso. Javier Tebas, presidente de La Liga, avrebbe presentato all’UEFA alcuni esposti contro presunte irregolarità finanziarie per mano dei grandi club europei. Il quotidiano iberico, riporta che starebbero per essere esposte denunce contro PSG, Manchester City e Juventus. La mossa, come riportato da corrieredellosport.it, fa seguito alla volontà di tutela dei club spagnoli ed europei, a giudizio di Tebas, costretti a competere in condizioni di inferiorità rispetto ad altri che non rispettano le norme e mettono a rischio l’intero ecosistema del calcio.

Le azioni di Tebas al riguardo sono iniziate subito dopo l’annuncio del rinnovo di contratto di Mbappé con il Psg, club ritenuto non in grado di offrire determinate cifre. Non solo PSG, ma anche Manchester City, per quanto concerne l’ingaggio del norvegese Haaland. AS riporta queste parole di Tebas: “Vorrei sapere come hanno portato a termine l’operazione. Mino Raiola ha chiesto una grossa commissione…”. I casi di City e PSG sono relativi al fatto che sono considerati “club-state” e, secondo quanto riportato da AS, non rispetterebbero il Fair Financial Plan UEFA.

Perché Tebas accusa la Juventus

Nel caso della Juventus, la denuncia da parte del presidente de LaLiga è scattata in relazione all’inchiesta iniziata lo scorso novembre in Italia nei confronti della squadra bianconera per presunta frode contabile. La Procura accusava i bianconeri di plusvalenze fittizie in alcuni trasferimenti. Da LaLiga è stato richiesto che anche la UEFA indaghi su questa faccenda. Ad onor di cronaca, ricordiamo che, come riportato da gazzetta.it lo scorso 17 maggio, La Corte federale d’appello a sezioni unite ha respinto il ricorso della Procura Figc sul caso plusvalenze, confermando i proscioglimenti del primo grado per gli undici club (tra cui Juventus, Napoli, Samp, Empoli e Genoa) e i 59 dirigenti (da Agnelli a De Laurentiis). Insomma, due gradi di giudizio della giustizia sportiva, danno già torto a Tebas.