Tavolo senza pace, nulla di fatto. Petrucci: “Tentativo fallito”
Si è concluso dopo circa 4 ore e mezza con un nulla di fatto il famigerato tavolo della pace. L’iniziativa pensata per una ‘distensione’ relativa ai fatti di Calciopoli promossa dal Coni, che ha visto la partecipazione del presidente della Juventus, Agnelli, dell’Inter, Moratti, del Napoli, De Laurentiis, dell’ad del Milan, Galliani e del patron della Fiorentina, Della Valle alla presenza dei vertici di Coni e Figc non ha partorito praticamente nulla. Tutte le parti, infatti, sono rimaste sulle proprie posizioni, senza cedere di un passo nel corso del dibattito cominciato stamane alle 9 presso la sede del Coni.\r\nI primi ad uscire sono stati Moratti, De Laurentiis e Galliani, seguiti a ruota da Della Valle: “Siamo rimasti civilmente sulle nostre posizioni, nessuno ha fatto un passo indietro. Calciopoli chiuso? Noi non chiediamo niente. A cosa è servito il tavolo? A ribadire le nostre posizioni”, ha spiegato il numero uno viola.\r\n“Un incontro è sempre costruttivo, tutto può essere utile”, ha dichiarato il patron dell’Inter Massimo Moratti. Molto deluso, è parso all’uscita, il numero uno del Coni Petrucci: “Passi in avanti non ce ne sono stati: la buona volontà non è stata premiata. Non lo considero un fallimento. Anche senza un risultato proveremo a guardare avanti. È un tentativo non riuscito e basta”.\r\nScorato il presidente federale Abete: “Non possiamo che prendere atto che questo sforzo non riesce a sanare ferite profonde. Speravamo in un esito diverso”.\r\nLa Juventus, dunque, dovrebbe proseguire la sua battaglia legale contro la Federazione Giuoco Calcio (ricorso al Tar e richiesta di commissariamento) portando come bandiera il caposaldo della ‘parità di trattamento’ tra 2006 e 2011.