Tavaroli attacca: “Moratti mi disse di spiare Juventus ed arbitri”
Secondo Giuliano Tavaroli, che lo ha dichiarato sotto giuramento, Massimo Moratti aveva organizzato lui un indagine su Calciopoli due anni prima di Auricchio, ordinando indagini ai limiti della legalità su arbitri, designatori e Juventus. Il Presidente dell’Inter ha sempre negato, o ammesso parzialmente, ciò che l’ex responsabile della sicurezza Pirelli prima e di Telecom poi ha dichiarato nel processo che lo vede protagonista. Indagini che il Tavaroli ha ricostruito nei suoi interrogatori presso la Procura della Repubblica di Milano del 2006, le cui trascrizioni, insieme ad altri documenti riguardanti quella vicenza, furono trasmessi alla FIGC nel marzo 2007 e fecero scattare un’inchiesta. Così come scattò, però, l’inchiesta fu archiviata non perchè i pesantissimi e circostaziati addebbiti di Tavaroli a Moratti vennero considerati falsi o incosistenti, ma perchè i fatti erano prescritti. Si parlò, il 23 Giugno del 2007, al termine dell’inchiesta iniziata da Francesco Saverio Borrelli e chiusa da Stefano Palazzi di “archiviazione pesante”, visto che nel comunicato ufficiale la FIGC non definì irrilevanti i comportamenti, ma solo prescritti. I fatti erano del 2002 l’indagine era iniziata nel 2006: quattro anni dopo, fuori tempo massimo.\r\nMa la vicenda non è chiusa e qualche ombra sul comportamento di Moratti rimane. Perchè se quello che sostiene Tavaroli fosse vero (il processo Telecom è in corso), al di là della prescrizione con la quale la Figc ha archiviato la viocenda, ci sarebbe qualcos’altro – oltre alle ultime intercettazioni telefoniche – a stridere con lealtà e limpidezza sportiva in nome della quale fu assegnato all’inter lo scudetto del 2006.\r\nSi chiamava “Operazione Ladroni” (pensa te da quale pulpito!) e Tavaroli l’ha ricostruita così con gli inquirenti.\r\nTavaroli su De Santis: “Alla fine del 2002 ebbi un incontro con Moratti e Facchetti… Quest’ultimo disse di essere stato avvicinato da un arbitro, successivamente ho capito che si strattava di Nucini, il quale gli aveva raccontato che De Santis era il perno di un sistema di condizionamento delle partite facente capo a Moggi. Nucini accettò il consiglio di De Santis per avanzare nella graduatoria e migliorare la sua posizione economica… Data la disponibilità con l’auto… e accompagnando in un albergo di Torino dove incontrò Moggi, il quale gli chiese di favorire la Juventus, mostrandosi severo nehli arbitraggi delle squadre che la domenica successiva avrebbe dovuto incontrare la Juventus, penalizzandole con ammonizioni ed espulsioni…\r\nFacchetti spiegò che che l’arbitro era pronto a denunciare tutto…. in cambio di un posto di lavoro in società. Nell’incontro successivo Facchetti mi disse di avere registrato il colloquio con l’arbitro Nucini e mi chiese di fare verifiche sul quadro prospettato e in particolare su De Santis. Concordammo di dare l’incarico a Cipriani… Chiesi a Bove di verificare se i numeri che Facchetti mi aveva detto riferibili a Moggi fossero attivi e riconducibili a persone che appartenevano al mondo del calcio e di verificare l’attendibilità delle dichiarazioni dell’arbitro. Proposi a Facchetti due opzioni: presentarsi in Procura e denunciare quanto l’arbitro aveva riferito o collaborare con le forze dell’ordine come fonte confidenziale… Facchetti preferì la seconda… ma non diere alcun seguito. Mi risulta solo che l0Inter ha presentato un esposto in procura, ma l’arbitro Nucini non ha mai confermato ciò che aveva detto Facchetti”.\r\n\r\n(Credits Tuttosport)