Tardelli: “La Juventus doveva azzerare tutto nel 2006. Quando ero nel Cda non mi fecero far nulla”
“Al tempo di Calciopoli l’errore fu non sacrificare qualche grande giocatore per paura dei tifosi. Bisognava puntare su giovani forti da integrare con qualche senatore. Così faceva la Juve di Boniperti, un grandissimo presidente che ho amato, ma che quando partiva in aereotornava sempre con un campione. In quella squadra si respirava aria divittoria, in questa no”.\r\nMarco Tardelli, ex componente del Cda della Juventus interviene a ‘Radio 24’ in ‘ATempo di Sport’ con Gigi Garanzini sulle difficoltà del nuovo corso della Juventus: “Oggi gente come Gerrard se non vai in Champions League, alla Juventus non ci viene. Krasic è l’ultimo miglior acquisto, anche se è stato pagato troppo, ma non può sostenere il peso di una squadra. Unocome Pepe lo puoi comprare, a prezzo ridotto, ma devi affiancargli un grande calciatore”, aggiunge Tardelli. “Con tutto il rispetto per Matri, era uno da comprare quattro anni fa quando c’era il miglior Trezeguet a dare una mano in caso di bisogno”. “Un consiglio ad Andrea Agnelli? Prima di oggi la Juve è sempre stata il mio sogno, oggi è difficile dare consigli senza andare contro qualcuno. Nel 2006, quando facevo parte del consiglio d’amministrazione, ho cercato di fare qualcosa ma mi è stato impedito tutto, mi è stato impedito di capire. Non cercavo di entrare nel settore tecnico ma cercavo un rapporto società-squadra con qualcuno che capisse di calcio ed io ero l’unico con un passato calcistico”.\r\nTardelli dimentica di dire, però, la cosa più importante: al tempo di Calciopoli il più grave errore della Juventus fu il non difendersi, viste le figure barbine che sta facendo l’accusa al vero processo in corso a Napoli.