\r\n\r\nIl Milan sembra avere nel suo Dna una dimensione Europea, caratteristica che invece pare mancare ad altre squadra, sulla carta forse anche piu’ forti come Inter e Juventus, che invece si esprimono al meglio in campionato. Marco Tardelli, ora vice di Trapattoni nella nazionale irlandese, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, ha dichiarato: “Ricordo che l’Avvocato Agnelli ci diceva sempre: voglio vincere lo scudetto. Poi magari anche la Champions, ma prima lo scudetto. E’ normale che il pianeta bianconero si porti questo ordine nel suo Dna”. \r\n\r\nIl discorso poi si sposta sulle squadre da ‘Champions’: “L’argomento è scivoloso, non esiste probabilmente una causa certa, ma una serie di motivazioni. Prendete Real-Milan di mercoledì. Sulla carta non doveva esserci storia, ma in Europa il Milan cambia faccia. Avete visto Ronaldinho? Sembrava quello che conquistava il Pallone d’oro e faceva innamorare tutti. E Pato? Sembrava la copia giovane di Ronaldo. Ma tutti i rossoneri in Champions cambiano atteggiamento. C’è qualcosa di magico che li fa rendere al cento per cento. Del resto, alla vigilia ho letto una frase di Kakà che mi ha fatto riflettere: ‘Meglio far fuori subito il Milan’. Kakà sa che portare i rossoneri in fondo sarebbe come portare un grande velocista al termine di una corsa”.\r\n\r\nTardelli prova a spiegare quali possono essere i motivi di un cosi’ drastico cambiamento tra il campionato e la massima competizione Europea: “La Champions ha un sapore speciale, regala motivazioni anche a chi ha la pancia piena. Ogni partita è una storia a sé, quasi una finale. Il campionato, invece, è come un Giro d’Italia. Poi ci sono anche motivazioni tecniche. In Europa c’è meno aggressività e la qualità dei giocatori fa la differenza. In Serie A spesso il primo obiettivo è cercare di non far giocare la squadra più tecnica”.\r\n\r\n\r\nL’Inter ammazza campionati di questi ultimi anni, invece fatica parecchio in Champions: “Mourinho ha detto: ‘Chi sostiene che l’Inter deve vincere la Champions non capisce niente di calcio’. Questo vuol dire che sa che cosa manca alla squadra per vincere la Champions. Chiedete a lui – poi aggiunge – Ci vuole tempo per modificare filosofia. L’Inter vince i campionati perché stritola gli avversari. In Europa decide più la qualità di un singolo”.