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Szczesny striglia la Juve: “Qui si deve lottare per vincere”

Il portiere polacco ha molto da dire dopo la sconfitta contro il Siviglia che certifica un altro anno senza trofei.

Szczesny striglia la Juve dopo il ko di Siviglia. Il portiere polacco è stato è il migliore in campo ieri sera ma non è bastato per conquistare la finale. E a fine match cerca di scuotere l’ambiente.

La sconfitta contro il Siviglia certifica un altro anno senza trofei per la Juve. Al Ramon Sanchez Pizjuan il gol di Dusan Vlahovic ha illuso tutti, prima della rimonta firmata da due ex Serie A come Suso e Erik Lamela. Dunque, i bianconeri restano a secco di vittorie anche in questa stagione, dopo aver perso le finali di Supercoppa Italiana e Coppa Italia l’anno scorso ed essere stati eliminati da tutto nell’anno corrente. Tanti alibi, sì, ma niente giustificazioni. Alla Juve si deve competere per vincere e non per partecipare. E andarci vicino non serve a nulla.

Juve, Szczesny non ci sta dopo Siviglia: “Se faccio tante parate non va bene. C’è confusione, serve ordine”

(Photo by CRISTINA QUICLER/AFP via Getty Images)

È stato il migliore in campo, segno che la Juve ha sofferto moltissimo. E nonostante le sue grandi parate la squadra è stata eliminata dall’Europa League. Per Wojciech Szczesny la serata di Siviglia è molto amara. La conferma di essere un grande portiere fa il paio con la cocente delusione della certezza di non alzare alcun trofeo anche quest’anno. “Se io faccio tante parate non è un buon segnale per la squadra” ha dichiarato il polacco a Sky Sport, “Avrei preferito passare il turno con una partita da senza voto”.

Poi la frustrazione si fa spazio: “Alla Juve si compete per vincere trofei, non per partecipare. Abbiamo affrontato tante difficoltà e tanti ragazzi sono cresciuti, ma rimane una stagione senza trofei, quindi non benissimo“.

La questione penalizzazione ha ovviamente inciso: “Ci ha fatto bene perché sentivamo di fare la guerra contro tutto e tutti, ma sentir parlare di sentenze e nuove penalizzazioni non aiuta. Serve ordine, ora c’è confusione”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni