Svolta Calciopoli: Palazzi convoca Moggi. Si azzera il processo sportivo?

I muri hanno orecchi, nonostante le blindature e i chiavistelli oltre l’ovvia e dovu­ta riservatezza: da quel che trapela da via Po 42, sede del­la Procura federale, Stefano Palazzi – prima di Moratti, De Santis e Mazzini – ha inten­zione di ascoltare – nell’ambito dell’indagine “Calciopoli 2” – Luciano Moggi. Ebbene sì, proprio il protagonista della vi­cenda Calciopoli che nel 2006, pur dimettendosi a metà mag­gio e quindi prima dell’apertu­ra dell’indagine federale, è sta­to perseguito e condannato dalla giustizia sportiva fino al­l’ultima giravolta della voglia (ma c’è ancora?) di chiedere un parere all’Alta Corte di giusti­zia del Coni per sapere “se” e “come” precludere Moggi, Gi­raudo e Mazzini dall’intero sport italiano.\r\nQuando l’indiscre­zione sarà confermata e colle­gandola ad alcuni tratti delle audizioni di altri due protago­nisti principali della vicenda Calciopoli del 2006, i designa­tori Bergamo( lui non tessera­to è stato contattato via telefo­no) e Pairetto (per lui lettera di convocazione per l’indagine numero 982 del 2010), va data una lettura alla mossa del Pro­curatore. E’ davvero ancora e proprio una Calciopoli 2, quel­la per la quale il presidente Abete s’è impegnato a dare ri­sposte entro il termine della stagione? Può essere solo quel­lo di cui lo stesso presidente fe­derale parlava nell’aprile scor­so, quando deflagrò l’affaire delle telefonate di Facchetti e Moratti? O non è invece questa che sta partendo – senza gli squilli di tromba e le convoca­zioni a tambur battente dell’e­state 2006 – una indagine che “rivede” quella condotta da Borrelli e dal pool Calciopoli? Insomma: non solo scudetto 2006 come epicentro del lavoro investigativo ma un volo d’uc­cello a 360 gradi che a questo punto non può – per evitare di bissare gli errori clamorosi commessi quattro anni e mez­zo fa – non prevedere di chiede­re a tutti di dire la propria. E così s’è accettato che Bergamo – pur non più tesserato – ria­prisse il baule delle esperienze e parlasse delle telefonate di tutti, che sciorinasse l’interro­gatorio del 2006 in cui già face­va nomi e numeri telefonici. E con Pairetto che si andasse sul­l’Inter e le telefonate con Fac­chetti, ma non troppo. Non so­lo. Abete nello scorso aprile aveva parlato di un’indagine di giustizia che – fatta salva la eventuale prescrizione dei rea­ti sportivi – doveva precedere l’assunzione di responsabilità politica del Consiglio federale sull’eventuale decisione di re­voca dello scudetto, assegnato proprio dal potere esecutivo (il commissario Rossi) nel 2006. Qui la questione è assai più ampia, però.\r\n Se si vuol sen­tire Moggi, a prescindere dal fatto che Moggi voglia o meno farsi sentire da quella giusti­zia sportiva con cui ha chiuso nel 2006 e che l’ha dichiarato fuori dall’ordinamento nel 2008, si vuole rifare Calciopoli. Insomma: preso atto della no­vità degli elementi a disposi­zione, anche se con ritardo as­sai colpevole, si procede ad una revisione dell’intero procedi­mento? La questione è assai più ampia, dicevamo: in que­ste telefonate c’è l’Inter, ma an­che altri club. E il silenzio di chi non ha raccontato la propria verità della stagione 2004-2005 è pesante e “imprescrivi­bile”. E’ una revisione vera e totale quella che si preannun­cia? Perché per arrivare a quel­la serve rimettere insieme tut­ti i pezzi del puzzle: pesare – in un procedimento sportivo – le pene patite (da Juve, Fiorenti­na, Milan, Lazio e Reggina; dai tesserati) e quelle mancate a tutti quelli che se la sono cava­ta non entrando nel processo per i difetti ormai noti dell’in­dagine penale (che la giustizia sportiva ha seguito pedissequa non fidandosi dei propri riscon­tri, vedi Bergamo). Anche se c’è una lettura parallela dell’im­postazione data all’indagine sportiva: a Napoli gli imputati principali non si faranno inter­rogare in aula da Narducci. Le audizioni di Palazzi saranno acquisite dai pm… Interroghi chi può, insomma.\r\nA proposito di Moggi, intanto, gli avvocati federali sono al lavoro per stu­diare la praticabilità del ricor­so all’Alta Corte del Coni (l’or­gano presso il quale si dovreb­bero rivolgere Moggi e gli altri in caso di radiazione) per la ri­chiesta di preclusione. Si valu­tano i precedenti della stessa corte, ma anche i precedenti dell’organismo di cui l’Alta Corte ha preso il posto, la Ca­mera di Conciliazione e Arbi­trato: e sulle radiazioni i prece­denti (a cominciare da quello di Pieroni e di Preziosi) non sono favorevoli a chi s’aspetta l’ergastolo sportivo. In ogni ca­so si attende ancora la lettera della Figc annunciata per que­sti giorni.\r\n\r\n(Di Alvaro Moretti per ‘Tuttosport’)

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Pubblicato da
Alberto Zamboni