La Superlega è ormai realtà: nella notte i 12 club firmatari e membri permanenti hanno annunciato ufficialmente lo strappo con le manifestazioni calcistiche tradizionali. Con tempismo perfetto, i club che hanno fondato la nuova competizione continentale ne hanno dato annuncio tramite i propri siti Web e i canali social. Le squadre che faranno parte della Superlega ogni anno sono Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham. Prima della stagione inaugurale è previsto l’ingresso di altri tre club permanenti (si parla di Bayern e PSG su tutti) per un totale di 15, mentre alla competizione parteciperebbero in totale 20 squadre.
Insomma, ogni anno si aggiungeranno 5 squadre la cui partecipazione sarà decisa tramite parametri legati ai risultati stagionali. Dal comunicato diramato ieri emerge anche la volontà dei club di rimanere nell’ambito di Uefa e Fifa, con i quali si vuole andare a trattare una riforma del calcio che consenta di valorizzare al contempo i campionati nazionali e la stessa Superlega. Se l’Uefa manterrà la linea dura dichiarata ieri, con esclusione di club e calciatori da tutte le proprie competizioni, ci avrà solamente da perdere e gli stessi acquirenti dei diritti TV sarebbero pronti a chiedere indietro gli investimenti.
Le partite si giocheranno in infrasettimanale e la competizione prenderà il via (si proverà già a partire da agosto di quest’anno, al massimo nel 2022) ad inizio agosto con le squadre divise in due gironi da 10. Tutte le squadre si affronteranno in gare di andata e ritorno (18 partite sicure, dunque) e le prime tre gi ciascun girone andranno direttamente ai quarti di finale. Le quarte e le quinte classificate si giocheranno i due posti rimanenti con doppio confronto di andata e ritorno. Il resto della Superlega si deciderà con partite ad eliminazione diretta giocate sia in casa sia in trasferta, fino alla finale in uno stadio neutrale.
Contestualmente, partirà anche la SuperLega femminile, oltre ad eventuali competizioni dedicate alle formazioni giovanili dei club partecipanti. “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale – argomenta Andrea Agnelli, presidente della Juventus e socio fondatore con Perez – In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”.
Agnelli ha già comunicato le sue dimissioni da presidente dell’Eca e da membro del Comitato Esecutivo Uefa.