La Procura di Perugia chiama direttamente in causa la Juventus per l’esame di italiano di Luis Suarez. Con un comunicato, la procura diretta da Raffaele Cantone di Napoli, ha annunciato la sospensione dei vertici dell’Università per stranieri di Perugia e contestualmente sottolineato il coinvolgimento diretto del club di Andrea Agnelli nella procedura che ha portato poi l’attaccante uruguayano a conseguire l’esame di italiano per la cittadinanza. “Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, le indagini – proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza – hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame ‘farsa’, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo ‘B1’ al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza. In particolare – comunica la procura – è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università”.
Suarez, allora al Barcellona, era stato comunque “mollato” dalla Juventus da tempo, tanto che alla fine ha firmato per l’Atletico Madrid. Non ci sono nomi ancora, ma secondo quanto si legge ancora nel comunicato, la posizione di alcune persone estranee all’Università di Perugia sono in fase di approfondimento. “Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento. Condividendo le ipotesi accusatorie – conclude il comunicato – il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento”.
Cosa rischia la Juventus? Allo stato attuale delle cose nulla, perché non ci sono indagati o ipotesi di reato, ma anche se vi fosse un coinvolgimento diretto, a livello sportivo non si vede come si possano giustificare delle sanzioni, essendo di fronte ad un fatto civile, che non ha avuto conseguenze in alcun ambito sportivo. Non c’è stato un tesseramento, non si è nemmeno arrivati ad un tentativo di tesseramento.