La strategia del fango: è iniziato il countdown per Juventus-Lazio

La ripresa degli allenamenti e la possibile ripartenza del campionato hanno fatto ripartire interviste e presunti scoop sulla “Juve che ruba sempre”

Cos’hanno in comune Toldo, Balotelli, Jovetic, Cassano e i soliti pennivendoli a comando che scrivono sempre e solo articoletti di bassa lega contro la Juventus? “Una spaventosa sequela di sconfitte e fallimenti professionali”, direte voi. Anche. Ma non solo. Le loro  interviste, gli articoli dedicati alle loro persone e quelli allo “scudetto del tampone”, alla  “necessità” di riprendere a giocare in Serie A perché altrimenti “il torneo è ruBBBato!”, fanno parte di un unico disegno: quello di gettare fango sulla squadra bianconera e preparare la classica shitstorm nel caso l’UEFA o il Governo italiano imponessero la chiusura del torneo con la conseguente, logica proclamazione della Juventus campione d’Italia in quanto PRIMA in classifica a parità di partite con le dirette rivali. Un modo, squallido, per mettere le mani avanti e influenzare comunque chi è chiamato a decidere (che poi nel caso della Lega Calcio c’è anche il padrone della squadra concorrente della Juventus per il titolo…).

L’intervista annuale a Toldo (o all’interista di turno), quella al fenomeno parastatale che avrebbe rifiutato la Juve e ne farebbe un vanto, in un Paese normale farebbero sorridere e troverebbero forse, spazio, nel caso assurdo che qualche editore in preda ai fumi dell’alcool decidesse di pubblicarle sul suo giornale, in un trafiletto all’ultima pagina accanto ai necrologi. Da noi invece no. Anche in momenti estremamente drammatici per l’Italia come questo, con centinaia di morti al giorno per colpa di una terribile pandemia mondiale, e una altrettanto spaventosa crisi finanziaria alle porte, c’è chi non trova di meglio da fare che inventarsi di sana pianta notizie, storie e situazioni per alimentare questo stupido clima.

Lo schema in questi casi è sempre quello: lacrime, pianti e mani messe avanti già giorni prima dell’evento, con un vero e proprio countdown che prevede ogni giorno il titolone ambiguo del giornale amico, l’intervista programmata all’anti-juventino di turno, meglio se col dente avvelenato, e la favola del fatturato magico, come se quando vincevano il Milan di Berlusconi o l’Inter di Moratti questi non fosse determinante e lo fosse diventato solo ora. Gente che avrebbe subito le più incredibili ingiustizie del mondo, a causa di non meglio precisati poteri forti identificati in un unico soggetto, il fantomatico “Palazzo” (a proposito, dov’era quando la Vecchia Signora veniva ingiustamente mandata in B?) nel quale, poi, scavando scopri che in realtà vi hanno fatto parte o comandano tutt’ora quelli che pagavano o pagano lo stipendio alla “vittima” piagnucolante.
Un casotto insomma.

Ma tutto, purché lo scudetto non vada alla Juventus. Non importa come e perché, non importano regole, logica, moralità: no, interessa solo bloccare l’odiata Vecchia Signora. Con qualsiasi mezzo, lecito, mai, o illecito (sempre). Solo così si spiegherebbe anche quell’astrusa teoria di alcuni secondo la quale se si ferma tutto e non si torna in campo, il Benevento sarebbe proclamato campione della Serie B, il Lecce verrebbe retrocesso seppur a pari punti col Genoa per colpa di una differenza reti a favore dei liguri (“i numeri non mentono”, dice qualcuno), mentre la Juventus neinte di niente, e muta! Al massimo potrebbe fare il bel gesto, e visto che non vuole roba a tavolino, lasciarlo alle inseguitrici che allora sì, verrebbero proclamate con immenso piacere campioni, tra feste e giubili di piacere per l’impresa…

Di fatto in questi giorni, ed è sotto gli occhi di tutti, è iniziato il tradizionale circo mediatico col solito, schifoso corollario di saltimbanchi e giornalisti ultrà a sostegno delle tesi più disparate. Vomitate letteralmente dalla televisione e via giornali per screditare i successi passati e futuri dei bianconeri, creare per gli avversari un alibi preventivo in caso di sconfitta, e cercare di condizionare, come scritto prima, chi è chiamato a prendere certe decisioni difficili. Perché poi, anche se si scendesse in campo, e la Juventus riuscisse a vincere lo stesso nonostante, siamo certi, troverebbe arbitri terrorizzati pronti a fischiargli sempre contro, avversari agguerriti pronti a picchiare come fabbri certi dell’impunità del direttore di gara e in generale un clima super ostile ovunque, pure in quel caso ci sarebbe chi avrebbe qualcosa da ridire denigrando questo scudetto. Che allora sì farebbe schifo a tutti, e quelli che hanno spinto per la ripresa griderebbero inorriditi “ma come si può festeggiare una cosa simile. Con tutti questi morti. In questo momento. Che schifo, meno male che non l’abbiamo vinto!”.