Stipendiopoli! Sei club di A nei guai. E ora che si fa?

Un altro scandalo sta per investire il nuovo calcio pulito: la Covisoc ha infatti segnalato alla Procura Federale 36 società professionistiche che non hanno utilizzato – come previsto dalle norme federali – conti bancari dedicati per il pagamento di stipendi e tasse dei calciatori. Il codice di giustizia sportiva prevede per le irregolarità più gravi, ovvero i pagamenti fittizzi o effettuati non con bonifici traccibili o assegni circolari, la penalizzazione in classifica di un punto per ogni violazione. L’indagine della procura potrebbe portare a deferimenti che coinvolgono in Serie A club di alta classifica e di zona retrocessione, lo stesso dicasi per la Serie B. 24 su 36 i club segnalati nei campionati di Lega Pro.\r\n\r\n“Sono 36 le società segnalate dalla Covisoc alla Procura Federale per non aver utilizzato per i pagamenti “il conto dedicato” come richiesto dalle norme della federazione”, ha dichiarato il Presidente della Lega Pro, Mario Macalli, al termine del consiglio federale svoltosi in Figc. “Sono 24 (12 in Prima e 12 in Seconda) le società segnalate in Lega Pro – poi ce ne sono altre sei di Serie A e altrettante di serie B, per un totale di 36. Deferimenti ed eventuali penalizzazioni? Non faccio il giudice, saranno i pm della Procura Federale a dover decidere. Fosse per me, alcune di queste segnalazioni non le avrei mai fatte, perché non sono inadempienze nei pagamenti”.\r\n\r\nDa un primo esame dei documenti contabili, spiega Alvaro Moretti per ‘Tuttosport’, la situazione relativa alla massima serie potrebbe non essere drammatica (tarallucci e vino come al solito e nessuna penalizzazione?). Il Consiglio Federale, che ha appena concluso i suoi lavori ha preso atto di questo ennesimo caso, dopo aver approvato la norma che rigurda i 42 interessati cui era stata comminata prima del 2007 la pena della radiazione, tra questi Moggi, Giraudo e Mazzini. Per loro, la Figc dovrà istruire un procedimento ad hoc che prevederà, come anticipato dal presidente federale Abete, due gradi di giudizio – Disciplinare e Corte Federale – per garantire il contenzioso. Difficilmente, però, Luciano Moggi – non più appartenente all’ordinamento sporitvo dal 2008 – accetterà di sottoporsi a questo giudizio.\r\n\r\n