Partito con enorme vantaggio – visti i tempi solitamente celeri della giustizia sportiva di Calciopoli 2006 – il procuratore federale Stefano Palazzi, in scadenza di nomina a giugno 2011, rischia uno storico sorpasso: la giudice della IX sezione del tribunale penale di Napoli, Teresa Casoria, può arrivare a concludere la fase dibattimentale (il 14 dicembre) del processone penale a 24 imputati (50 avvocati, una decina di parti civili) prima che la Figc partorisca una risposta all’esposto juventino sull’assegnazione dello scudetto del 2006 all’Inter e chiuda l’indagine sulle 200 telefonate che da aprile costituiscono il corpo della cosiddetta Calciopoli 2. Roba da Guinness se si considera che le trascrizioni sono quelle periziate dal tribunale di Napoli e coinvolgono pochi tesserati, volendoli ascoltare.\r\nCi si domanda perché si proceda così lentamente. Una spiegazione può essere legata allo spinosissimo caso di Premiopoli: Palazzi ha tolto tre settimane fa dalle mani dei due esperti 007 che indagavano, il caso delle possibili false o imprecise autocertificazioni avallate dall’Ufficio Lavoro della Figc, guidata dal collaboratore federale Pichi fino alle improvvise dimissioni del 14 agosto. In ballo rimborsi di centinaia di migliaia di euro spillati ai club pro (il Catania chiede verità su 500 mila euro, il Chievo su circa 200 mila). Ora uno degli investigatori, Marco Mattioli, resta in attesa di comunicazioni (anche lui) da Palazzi: è in servizio effettivo, conosce i meandri della vicenda ma non può agire per ora.\r\nDi certo la vicenda Premiopoli, il caso Milito-Motta, la lentezza su Calciopoli 2 mettono a rischio la conferma di Palazzi. Se passerà la riforma dello Statuto (nuova divisione tra Procura e Ufficio Indagini) in Figc si fanno tre nomi: l’attuale viceprocuratore Giorgio Ricciardi, il numero 2 della procura della Cassazione (se va in pensione) Vittorio Martusciello o il ritorno di Italo Pappa, ora in Corte di giustizia.\r\n\r\n(Credits: ‘Tuttosport’)