Il solito derby dal solito epilogo
Le premesse erano quelle di un derby equilibrato, ma in campo la Juve ha costruito più azioni e Allegri l’ha decisa con una mossa delle sue
Come al solito è stato… il solito derby. I granata alla ”spacco qua e spacco là” a gonfiare il petto prima della partita, le solite stupide e false frasi di circostanza per cui la città sarebbe granata e l’epilogo classico con la Juve che vince il Toro che perde. Anche la partita ha avuto il solito copione. La partita non è stata bella, come quasi mai è bello il derby di Torino e il Toro non ha quasi mai tirato in porta come anche questo sempre avviene salvo poi il loro mister dichiarare che potevano vincere e hanno dominato. Anche questo un classico. Ai soliti ingredienti sono mancate fondamentalmente solo 2 cose: le mazzate che in genere i nostri prendono in gran quantità da questi fabbri in maglia granata e qualche polemica arbitrale su qualche rimessa laterale non data o ammonizione non data a fantomatici rigori inesistenti assegnati al Toro e sui quali piangere a fine partita.
Facciamo un ulteriore premessa prima di analizzare la partita, giusto per chiarire ancora una volta (ormai lo faccio a ogni derby) questa grande boiata della città di Torino pullulante di granata dove gli juventini addirittura sarebbero in trasferta. A Torino (e io ci abito e ci lavoro da 40 anni) gli juventini sono fra il doppio e il triplo dei granata. Il granata che oggi è quasi una razza in estinzione se la gioca addirittura con milanisti e interisti, che al momento li insidiano se non proprio gli hanno già tolto la seconda piazza del numero del tifo in città. Quindi non solo non sono i primi, ma non sono neanche i secondi per numero. Poi quei pochi, soprattutto in occasione del derby fanno un gran casino, ma pur di apparire mettono i timbrini alle targhe o la bandiera del Toro ai balconi. Lo juventino in genere bollini alle targhe non ne mette per non aver la macchina danneggiata e quando mette la bandiera al balcone lo fa solo in occasioni di vittorie e vi assicuro che in città è un tripudio di bandiere che oscurano totalmente quelle granata.
Ho recentemente fatto una squadra di calcio che gioca il campionato di terza categoria e siamo tutti giocatori e dirigenti della città chiaramente scelti non per fede. Abbiamo fatto un censimento fra noi e su 29 persone 14 sono della Juve e ci sono solo 2 granata. Abbiamo persino 1 della Roma e 1 del Napoli ma i granata sono solo 2 inferiori agli interisti e milanisti. Chissà come mai questo censimento a livello cittadino poi nessuno lo fa.
Toro-Juve: primo tempo giocato male dai bianconeri
E veniamo alla partita. Primo tempo giocato male semplicemente perché non riuscivamo a tenere una palla ma di occasioni ne ha avute solo la Juventus il Toro ha fatto solo un tiro da lontano. La Juventus ha lasciato il possesso palla al Toro perché in questa fase Allegri non vuole fare possesso palla, vuole verticalizzare immediatamente e andare in porta con pochi passaggi. Va da sé che se quando hai la palla invece di fare giro palla e toccarla mille volte, verticalizzi subito per gli attaccanti, se non segni o la tiri agli altri o la sbagli e gli altri la recuperano, non puoi fare possesso palla. Ecco perché il Toro nel primo tempo ha avuto di più la palla pur senza combinare un beata mazza. Purtroppo, ad oggi, tanti questa cosa non l’han capita e pensano che tenere la palla tanto significa avere supremazia.
La solita allegrata
Nel secondo tempo la Juve è cambiata con l’ingresso di Cuadrado e l’uscita di Kean allora è diventata una squadra che ha potuto manovrare di più e verticalizzare di meno, anche perché Allegri ha tolto l’unica prima punta che aveva Kean, tornando a giocare con Chiesa avanti come aveva fatto contro il Chelsea. Il Toro è stato messo all’angolo e non solo la Juventus ha vinto e vinto con merito, ma le occasioni sono state diverse e solo della Juventus e anche il tanto amato da qualcuno, possesso palla, è passato nelle mani della Juventus che ha fatto la partita e che a mio parere ha avuto un risultato finale anche stretto. Concludo con i 7 Under 23 che Allegri ha fatto giocare: De Ligt, McKennie, Locatelli, Chiesa, Kean, Kulusevski, Kaio Jorge. E’ vero che giocando ogni 3 giorni e con tutti gli infortunati che abbiamo le scelte a volte diventano obbligate, tuttavia non è vero che erano scelte scontate. Bonucci e Cuadrado e anche Bentancur, che ha 24 anni, potevano giocare e 2 di questi 3 non hanno fatto neanche un minuto. Quindi mi pare di poter dire che Allegri quando ha una squadra giovane i giovani li fa giocare eccome.