Signora e signore, buona giornata /4 – Esperimenti fuori tempo e luogo

(Di Giacomo Scutiero)\r\nUn minuto di silenzio per gli ennesimi soldati scomparsi.\r\nRanieri normalizza l’Inter, la cravatta sfumata gli dona. Pazzo è uno e buono, gli altri lucidi e concreti. In credito con la buona sorte, il Bologna torna in pari.\r\nGenoa primo, poi fuori Dainelli. Gira la partita, Pellissier si concede un lusso dal dischetto; poi gira e bene di testa, lo imita nel finale Moscardelli.\r\nPoteva vincere e perdere, pareggia. La Juve trova il settimo gol col settimo giocatore diverso. Elia stecca la prima; perché far riposare SP7 se CR7 riposa mai? Nell’acquitrinio anche troppo arrosto. Catania perfetto per un tempo, si stanca presto.\r\nAll’Olimpico Lazio stop senza “go”. Tutti uniti, anche Reja, questo vale più di un punto. Mangia ha finito gli esami di settembre, ora tesi e laurea breve.\r\nQuattordicesima a leggere la tabella, prima in teoria. Atalanta già a quattro, da meno sei. Cigarini alza il mento alla Doni; Granoche avrebbe pareggiato ma l’assistente sogna un off side.\r\nIl sinistro di Calaiò è un belvedere, prima deciso poi morbidissimo. Sannino ristora le energie dopo la campagna di Roma, a Di Francesco neanche una briciola.\r\nRecord di presenze a Cagliari, Daniele Conti fa 328. L’Udinese non guasta la festa e resta secchione con la Juve. Un tetto bianco e nero.\r\nTracce di Roma profonde venti minuti. Non è Paganini, Osvaldo si ripete; Totti indietreggia per non sparire, De Rossi fa l’ultimo davanti Lobont. Biabiany fa il dilettante e cestina il pareggio. Il primo sorriso di Tom e Luis.\r\nSabato Inter-Napoli, domenica Juventus-Milan. Tanta roba.\r\n\r\n