Serie A: verso slittamento allenamenti tra metà e fine maggio

Oggi è attesa un’accesa assemblea di Serie A, il governo orientato a non far riprendere gli allenamenti il 4 maggio, il calcio è sempre nel caos

Quella di ieri è stata un’altra giornata di grande caos per la Serie A e per tutto il calcio italiano in generale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ribadito che in questo momento il calcio non sia una priorità per il paese. Gli ha fatto eco il suo vice, Pierpaolo Sileri, da poco guarito dal coronavirus, che ha sottolineato i rischi di una ripresa del calcio già al 4 maggio. Anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha sollevato dubbio sulla possibilità di riprendere gli allenamenti e, anche se si riuscisse a farlo, non c’è scritto da nessuna parte che entro fine maggio ricomincino le partite.

Serie A: chi si assume la responsabilità?

Insomma, sembra che nessuno – dalla politica allo sport – voglia assumersi la responsabilità di ridare il via libera alle partite di calcio, anzi l’ipotesi più probabile è che la ripresa degli allenamenti sia spostata dal 4 maggio di almeno altre due settimane. Il protocollo stilato dalla Figc è complesso per tanti club di Serie A, praticamente inapplicabile nelle serie minori, nonostante all’estero le cose sembrino andare meglio, con la Germania pronta a far ripartire la Bundesliga già il 9 maggio.

In Italia il movimento calcistico è spaccato e pare che ieri sette club abbiano firmato un documento con il quale sostengono non si possa tornare a giocare. Si tratterebbe di Torino, Spal, Brescia, Sampdoria, Udinese, Bologna e Cagliari. Il rischio è che nuovi contagi generino richieste danni nei confronti delle società che hanno fatto sottoscrivere ai propri tesserati la rinuncia a parte degli stipendi. In tutto ciò, ieri il Consiglio ha ribadito la volontà di tornare a giocare per completare la stagione, ma oggi è attesa un’accesissima assemblea di Lega, dalla quale si spera vengano fuori chiarimenti.

La Juventus in religioso silenzio

La Juventus in religioso silenzio attende e, evidentemente perché sa che la ripresa non avverrà il 4 maggio, non richiama ancora i suoi giocatori in Italia. Per ora è rientrato solo Pjanic, l’unico degli stranieri che dopo 14 giorni di isolamento potrebbe riprendere ad allenarsi regolarmente. Per tutti gli altri, ci vorrà più tempo.