In attesa del verdetto su Juventus-Napoli, la Serie A pensa seriamente ai playoff, il progetto tanto caro al presidente della Figc Gabriele Gravina. Lo stesso numero uno federale ha dichiarato nei mesi scorsi di voler rilanciare l’appeal e l’immagine del calcio italiano a livello internazionale con un nuovo format. All’estero punto sugli investimenti nelle strutture, mentre in Italia si preferisce mantenere in piedi impianti fatiscenti e sperare piuttosto che la Juve non vinca più. Come se in Germania, auspicassero che il Bayern, che domina da otto anni, smettesse di vincere.
Il progetto è molto chiaro e prevede per prima cosa la disputa dell’intero girone d’andata, in modo che tutti abbiano disputato lo stesso numero di partite, poi sarebbe stilata una classifica senza algoritmi. Le prime 12 classificate sarebbero divise in due gironi da 6 per assegnare lo scudetto e le qualificazioni nelle coppe, mentre le restanti 8 lotterebbero per la salvezza. Le squadre suddivise nei due gironi di vetta giocherebbero partite di andata e ritorno, come avviene in Champions League e le prime di ciascun raggruppamento si qualificheranno per le semifinali scudetto, da giocare in gara singola così come la finale.
Sarebbe una sorta di sconfitta per tutto il movimento calcio italiano. Un provvedimento che con la scusa del Covid cercherebbe di interrompere l’egemonia della Juventus. Mentre nel resto d’Europa si continua a seguire il protocollo dell’Uefa, con tantissimi spettatori negli stadi nonostante il numero molto più alti di contagi rispetto al Bel Paese, noi andremmo nella direzione opposta. L’appeal del movimento calcio italiano? Tranquilli, non crescerà.