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Serie A: in caso di stop sì a promozioni e retrocessioni, ma niente scudetto alla Juve

La Francia ha assegnato oggi il titolo al PSG, ma in Italia sarebbe utilizzato un criterio “ibrido”

La Francia ha assegnato oggi il titolo di campione al Paris Saint Germain, ma se il campionato in Italia dovesse subire la stessa sorte della Ligue 1, l’esito non sarà lo stesso. È quanto trapela dalle indiscrezioni riportate da Alessandro Alciato di Sky sport. Il giornalista riferisce che Figc e Lega proveranno ancora una volta ad andare oltre al 2 agosto, ovvero il termine indicato dall’Uefa per consegnare l’elenco delle squadre che parteciperanno alle prossime edizioni delle coppe europee. Al momento ci sono zero possibilità che Ceferin accetti di far giocare la Serie A ad agosto inoltrato, quando invece è previsto il completamento di Champions ed Europa League.

Serie A: Benevento campione, Juventus no

L’impressione è che alla fine sarà il governo a prendere in mano la situazione come già avvenuto in Francia, fermando definitivamente la stagione. In questo caso, continua Alciato, non ci sarà l’anno prossimo una Serie A a 22 squadre, come fin qui paventato, bensì a 20. Si andrebbe infatti verso promozioni e retrocessioni, ma senza l’assegnazione dello scudetto alla Juve, attuale capolista. La federazione utilizzerebbe infatti un criterio “ibrido” che decreterà il Benevento quale vincitrice della Serie B, ma nessuno prevarrebbe in Serie A. Assieme ai campani salirebbero nella massima serie il Crotone (che ha solo 2 punti in più del Frosinone)  e una terza squadra il cui criterio sarebbe da definire.

Una lunga estate di ricorsi?

In Serie B finirebbero Brescia, Spal e Lecce, mentre il Genoa sarebbe salvo per via della classifica avulsa nonostante sia a pari punti con i salentini. Juventus, Lazio, Inter e Atalanta sarebbero qualificate alla prossima Champions League, mentre Roma, Napoli e Milan sarebbero qualificate per l’Europa League. Si prospetta una lunga estate di ricorsi e, premesso che la Juve non reclamerà di certo questo scudetto, resta da capire perché un criterio varrebbe per una squadra e non per un’altra perché per uno o dieci punti, se si cristallizza la classifica le squadre sono tutte a parità di partite giocate (unica eccezione Inter-Samp). Cioè, Lecce in B nonostante sia a pari punti, scudetto non assegnato nonostante un punto di vantaggio. L’impressione netta è che se Ramsey e Dybala non avessero perforato la porta di Handanovic nel derby d’Italia, sarebbe stato adottato lo stesso metro per tutti assegnando il tricolore.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni