Editoriali

Se Pjanic fa Pirlo

C’è un calcio giocato e un calcio raccontato che quasi mai corrispondono fra loro. Il primo è quello delle vittorie e anche di qualche sconfitta del chi segna un gol in più dell’avversario vince. Il secondo è tutto e il contrario di tutto. È il frutto di frustrazioni più o meno evidenti, è il calcio del chiacchiere e distintivo. Cosicché una partita come ieri dominata in lungo e in largo che poteva finire tranquillamente 3-4 a 0 diventa una partita di grande sofferenza contro un grande Milan in 10. Cosicché il rosso sacrosanto che dovrebbe prendere Kucka e invece viene graziato, diventa per i cronisti Rai un atto di buon senso dell’arbitro che rischiava di rovinare la partita. Peccato a parti inverse sarebbe stato un “partita falsata dal direttore” senza tante storie. Ci siamo abituati ma il fastidio resta. Qualcuno ha abbozzato anche un “se il Milan non fosse stato in 10…” dimenticandosi che a parte che doveva essere in 9, a parte che Locatelli probabilmente fa due falli da rosso che già il primo su Cuadrado era un fallo cattivo, ma soprattutto che il Milan è stato in 11 per un’ora senza mai tirare in porta e che ha trovato un gol assolutamente casuale su un rinvio mal riuscito della nostra difesa. A certo nel finale il Milan ci ha dato qualche grattacapo e viva Dio c’erano anche loro in campo mica si giocava soli, ma quanti gol si è mangiato il buon Mandzukic prima che il Milan venisse fuori?

Poche storie è stata una partita vinta nettamente molto di più di quanto non dica il risultato la Juve ha fatto due gol molto belli, ne ha prodotto un altro annullato per fuorigioco giustamente, è andata più e più volte vicina al terzo. Ecco se c’è qualcosa su cui bisogna lavorare è la mira. Non parlo di cinismo perché con il grande sacrificio che fanno gli attaccanti è normale non esser particolarmente lucidi a fine partita, tuttavia in queste situazioni bisogna sforzarsi di chiuderle perché poi basta un colpo di sfortuna come è capitato con il gol di Bacca, a vanificare tutto il buono fatto prima.

Pjanic migliore in campo

Il 4-2-3-1 in ogni caso sta funzionando alla grande, finalmente si vede una squadra più ariosa con molte soluzioni a portata di mano. Pjanic che a mio avviso è stato il migliore in campo sembra tanto un novello Pirlo e forse bisogna dare ragione ad Allegri che ce lo vedeva in quel ruolo fin da subito, solo che Pjanic probabilmente ha bisogno di un appoggio vicino come Khedira, un giocatore con cui dialogare nello stretto senza rischiare di fare avventurosi dribbling sulla pressione degli avversari.

Se pure qualche perplessità sul duo in mediana Khedira-Pjanic resta per lo meno fin quando non vedró come se la cavano contro un centrocampo muscolare, una cosa che mi è saltata all’occhio ieri ragionando sul cambio Dybala-Sandro è che questa squadra non è stata costruita per questo modulo e con tutti gli attaccanti in campo non ha alternative valide in panchina. Questo concerne che con il solo Pjaca come riserva di punta, la panchina è piena zeppa di difensori e centrocampisti. Lo stesso Pjaca può sostituire probabilmente Cuadrado e Manzo essendo più un’ala che una punta vera. Molto meno Dybala o Higuain. Questo in un modulo così dispendioso a livello di energie potrebbe rappresentare un intoppo non da poco perché significherebbe che ogni volta che Allegri ha un problema con uno dei 4 davanti o entra Pjaca indipendentemente da come sta, da se è in forma o meno, oppure si cambia modulo. E lo si è visto con il Milan che si è passati al 4-4-2. E cambiare modulo in forza di un cambio non credo sia il massimo della vita. Forse, se questo sarà lo schema definitivo la Juve dovrebbe cercare una punta magari un simil Morata, uno che possa giocare in tutti e 4 i ruoli degli attaccanti nostri. Le altre soluzioni sono che o Pjaca si mette a segnare o portare Pjanic fra gli attaccanti con Khedira e Marchisio playmaker, ma visto le ultime due prestazioni di Miralem davanti alla difesa preferirei insistere così.

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Pubblicato da
Alessandro Magno