Scudetto di cartone: spuntano di nuovo i tre saggi
Sarà questa la settimana di Stefano Palazzi? Il procuratore federale è attesissimo al punto di svolta delle vicende scottanti di questa estate, ma sin qui ha sempre mostrato di avere una doppia velocità: celere con aluni casi, molto lento con altri. Sono ormai sette giorni e più che i suoi uomini compulsano le carte di Cremona e pare sia giunto il tempo delle convocazioni per i protagonisti tirati in ballo: tesserati e non tesserati, Erodiani aveva dato allo 007 federale, Panfilo Albertini, la sua disponibilità a chiarire il tutto anche se è ormai solo un ex portiere della Di Matteo calcio a 5. Molti dei protagonisti tra gli indagati sono ormai convocabili anche in Figc, la disponibilità dei pm si è rivolta anche all’ipotesi di autorizzare interrogatori della giustizia sportiva anche ai domiciliari disposti.\r\nMa attenzione, il presidente federale non fa altro che ripetere che Palazzi fornirà nei tempi previsti – ovvero entro 10 giorni – la relazione sull’indagine condotta da dicembre a maggio sullo scudetto del 2006 assegnato all’Inter, che parlava al telefono coi designatori (con Moratti e Facchetti) e agli arbitri in attività (l’ex presidente). La questione del giorno è però un’altra: nel 2006 a decidere sull’assegnazione fu il commissario straordinario Guido Rossi, accorpava in sé i poteri e le prerogative del consiglio federale e dello stesso presidente federale. Il fatto è che da sempre – almeno dall’autunno – il presidente Abete s’è convinto del fatto che analogamente a quanto fatto per la vicenda delle radiazioni e altri snodi essenziali – si possa/debba chiedere un parere in giro, prima di sottoporre la decisione che urterebbe non poco Moratti e l’Inter. L’idea potrebbe essere da veri nostalgici: affidarsi, analogamente a quanto fece nel 2006 Rossi con la trimurti Coccia-Aigner-Pardolesi (oggi quest’ultimo è tra i giudici supremi dell Alta Corte Coni) consegnare la relazione di Palazzi, con tanto di questioni relative alle prescrizioni fatte raggiungere ai fatti in oggetto, ma anche sull’eventuale imprescrivibilità dei presupposti morali addotti nel 2006 a sostegno dello scudetto interista, presupposti irrimediabilmente messi in discussione dalla valanga di telefonate emerse da aprile 2010. Insomma un parere terzo (auspicabilmente) prima di entrare nell’agone tutto politico del consiglio federale.\r\n\r\nCredits: Tuttosport