Editoriali

Scudetto 2019-2020: il terzo incomodo

E’ ufficialmente corsa a tre, ma soprattutto per demerito della Juventus

È ufficialmente una corsa a tre. Il primo big match del girone di ritorno si è concluso con un successo di misura della Lazio sull’Inter. È un risultato che se in termini di classifica cambia poco, in termini di motivazioni incide invece parecchio. Se fino ad oggi la Lazio era stata considerata come un inaspettato diversivo ora, a un punto dalla prima e avendo scavalcato l’Inter al secondo posto, è a tutti gli effetti una candidata per la vittoria finale. C’è del demerito da parte della Juventus se i punti di vantaggio non sono più di uno. Onestamente contro Napoli e Verona una Juventus un poco più in palla e determinata avrebbe potuto raccogliere almeno un paio di punti e invece ci siamo fatti rosicchiare quel piccolo margine che avevamo faticosamente costruito. Aldilà dei rimpianti, però, in società Juventus l’aria è molto serena. Molto più serena di quanto invece molti vorrebbero far credere. Se così non fosse non si spiegherebbe il Ronaldo addirittura in tribuna e le assenze contemporanee di Pjanic e De Ligt contro il Brescia. Chiaro che queste scelte sono stata ampiamente concordate con la società. È evidente che si è deciso di correre il rischio contro il Brescia per cercare di fare meglio quando ritornerà la Champions e ci sarà lo scontro diretto contro l’Inter. Evidentemente la Juventus non aveva tutte queste paure che hanno avuto i tifosi in questo periodo, mi pare chiaro, e anche le parole di Paratici e Sarri ne sono la prova. In società lavorano e sono tutti molto sereni a differenza dei tifosi.

Juve, le perplessità rimangono

Per quanto concerne la prestazione della Juventus con il Brescia, invece, è arrivata la vittoria e si è visto un grandissimo Dybala ma, fra alti e bassi, non è stata ancora una prestazione convincente. La Juventus è andata meglio quando ha trovato il gol, ma anche quando l’avversario che già non è trascendentale è rimasto in 10. Va bene era importantissimo vincere e si è fatto, ma alcuni dubbi restano. Fa riflettere soprattutto la frase di Sarri nella conferenza post gara per cui la squadra non può giocare bene come le sue ex squadre perché ci sono troppi giocatori solisti e soprattutto atipici. Ora, sugli atipici concordo, molti giocatori sono di difficile collocazione tattica come lo stesso Dybala, Bernardeschi, Douglas Costa, Ramsey per citare i primi che mi vengono in mente, tuttavia se c’è davvero questa grande qualità e fantasia non si capisce il motivo per cui non si vedano neanche delle belle giocate individuali. Una volta, ad esempio, quando non si facevano tutti questi discorsi tattici era normale comprare giocatori estrosi che facessero le cosiddette giocate e che trovassero da loro collocazione e modo di dialogare con i compagni. Alla Juventus anche questo ultimamente si è visto davvero poco o nulla. Non si riesce a capire davvero come mai questa squadra o forse sarebbe meglio dire questa società risultano così refrattari al gioco. Sembra non si riesca a trovare una via di mezzo fra risultato e gioco e questo pare accada solo alla Juve. Non lo so perché, se lo sapessi lo scriverei, certo che è difficile così allenare la Juventus per un allenatore. Qualsiasi allenatore.

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Pubblicato da
Alessandro Magno