Ennesima sconfitta per la Juventus per i fatti di Calciopoli: il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare ha respinto il ricorso contro l’assegnazione dello scudetto 2006, quello “di cartone”, all’Inter. Riunitosi a Roma giovedì 11 luglio, il TFN “ha rigettato – si legge nel comunicato – l’istanza di sospensione promossa dalla Juventus e dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla società stessa tendente ad ottenere l’annullamento della delibera del Consiglio Federale della FIGC – in data 18/07/2011 n. 219/CF, pubblicata il 19/07/2011, di revoca in autotutela del Provvedimento del Commissario Straordinario della FIGC Avv. Guido Rossi del 26/07/2006 – di assegnazione del titolo di Campione d’Italia per il Campionato italiano di calcio di Serie A, anni 2005 – 2006, al FC Internazionale Milano Spa”.
Insomma, l’ex dirigente Inter fece bene ad assegnare lo scudetto ai nerazzurri, nonostante il club milanese si salvò dal processo sportivo solamente grazie alla prescrizione. Non ci sta l’ex dg della Juve, Luciano Moggi, che interpellato da Adnkronos ha così commentato: “Se mi aspettavo una decisione diversa? Basterebbe guardare la sentenza passata in giudicato della Corte d’appello di Milano in cui c’è scritto che Facchetti aveva chiesto a un arbitro di fargli vincere la partita di coppa Italia con il Cagliari. Se questo non fosse sufficiente – prosegue – , c’è la vicenda del falso passaporto di Recoba… Non c’è nessuna nostra telefonata in cui chiedevamo all’arbitro di farci vincere le partite e la stessa sentenza di Napoli scagiona la Juventus. Mi devono spiegare come si fa a dire che l’Inter, in pratica, era una società immacolata che doveva prendere lo scudetto. Bastano due cose: la sentenza di Milano e il passaporto di Recoba”.