Patrik Schick ha ieri sostenuto ulteriori visite mediche presso l’Ospedale Gemelli di Roma e secondo quanto riferiscono i quotidiani sportivi di oggi, non ci sono buone notizie, per nessuno. Per la Juventus che contava di tesserare il centravanti doriano, per lui stesso, oltre che per la Sampdoria. Sembrava tutto fatto con la Juve che avrebbe dovuto versare 30,5 milioni nelle casse di Massimo Ferrero per il centravanti della Repubblica Ceca. Ora, però, la situazione si è molto ingarbugliata e a meno di un prestito, sembra possa saltare tutto, con un’eventuale coda legale.
Con Schick, ieri a Roma c’erano il presidente Ferrero, il dottor Claudio Rigo, capo dello staff medico della Juve, e il prof. Paolo Zeppilli, consulente del Coni. Tra domani e lunedì si conosceranno gli esiti definitivi, da i quali dipenderà tutto. Se saranno confermati i dubbi delle prime visite, al giovane centravanti ceco non sarà data l’idoneità sportiva e potrebbe essere imposta una “pausa terapeutica” di 45-60 giorni. Pausa terapeutica significa che Schick dovrà curarsi e non potrà effettuare attività fisica, prima dell’esito di un’ulteriore visita medica con eventuale concessione dell’idoneità sportiva.
Insomma, anche se la Juventus dovesse tesserarlo, il giocatore non sarebbe a disposizione per minimo un mese e mezzo o addirittura di più. Una sorta di doppia beffa, in un momento assai delicato per il mercato bianconero. Marotta e Paratici devono infatti sostituire Bonucci e completare il centrocampo, ma se non si troverà una soluzione per Schick, ci sarà da acquistare anche un altro attaccante. Secondo la ‘Gazzetta dello Sport’, la dirigenza bianconera sarebbe disposta a prendere il giovane ceco in prestito fino a gennaio per curarlo e se perfettamente recuperato, lo riscatterebbero ad inizio del 2018. Ferrero permettendo, perché se il patron blucerchiato continuerà ad impuntarsi,salterà tutto e la cosa potrebbe anche finire in tribunale.