Sarri sarebbe un passo indietro (forse anche più di uno): ecco perché
Partiamo da un semplicissimo presupposto: molto probabilmente il ciclo di Massimiliano Allegri alla Juventus era finito, al di là dei risultati ottenuti e di come la si pensasse sul suo stile di gioco. Questione di motivazioni, di rapporti e di una routine che dopo cinque anni deve necessariamente cambiare, almeno secondo quella che è la mentalità del nostro Paese, che non ama le storie d’amore particolarmente lunghe. Insomma, non sono qui a scrivere quanto ci mancherà Allegri, né tantomeno a puntare il dito verso qualcuno, profetizzando scenari apocalittici in cui si rimpiangerà il tecnico toscano.
No, non farò tutto ciò, perché se la società ha deciso di guardare oltre, devono farlo anche i tifosi. Consentitemi, però, di analizzare un nome, uno in particolare, sul quale tanto si sta “spingendo” in questi giorni. Sì, proprio lui, il “temutissimo” Maurizio Sarri.
Pochi i pro e tanti i contro che mi vengono in mente sull’attuale tecnico del Chelsea, in procinto di disputare la finale di Europa League contro l’Arsenal. Ecco, siccome sono un inguaribile ottimista, avrete capito che partirò dai pochi aspetti positivi di un eventuale approdo di Sarri in bianconero.
Primo aspetto: il famoso “bel giuoco”. Già, perché l’ex allenatore del Napoli, proprio nel periodo campano, ha messo in mostra idee a tratti innovative, consentendo al club di De Laurentiis di arrivare a un passo da un “sogno nel cuore” chiamato Scudetto… se solo non ci fosse stato quel maledetto albergo-buco nero di Firenze.
Secondo aspetto: il Chelsea. In che senso, direte voi? Semplice, l’esperienza inglese potrebbe aver “limato” Maurizio Sarri, donandogli quel self control che spesso gli è mancato in Italia e consentendogli di “ammorbidirsi” un po’ su certi aspetti, non solo di campo.
E se così non fosse? E se Sarri fosse quello di sempre?
Ecco che, in questo caso, sarebbero guai per la Juventus. Già, perché il Sarri visto in Italia è ciò che di più lontano possa esserci dal “mondo bianconero”, non facciamo finta di nulla. Anche in questo caso, proverò a elencare i tanti aspetti negativi di un suo possibile approdo in quel di Torino.
Primo aspetto: il fatturato. Sappiamo benissimo che la Juventus non è la prima squadra in Europa per ciò che riguarda il fatturato e questo potrebbe rappresentare un serio problema per Maurizio Sarri. Ironia a parte, siamo davvero pronti a giustificare eventuali sconfitte contro Real Madrid, Barcellona, Manchester City e PSG in questo modo?
Secondo aspetto: il clima. Vivo a Torino da quando sono nato. Una città meravigliosa sotto tanti punti di vista, ma per quanto riguarda l’aspetto climatico… beh, c’è di meglio. Insomma, tra pioggia, neve e penombre varie il rischio di perdere molti punti per strada è davvero elevato. In tuta, poi, è davvero impossibile stare, fa troppo freddo.
Terzo aspetto: vincere è l’unica cosa che conta. Ahhhh, se solo Boniperti avesse detto “giocare bene è l’unica cosa che conta”, oggi Maurizio Sarri sarebbe perfetto per la panchina della Juventus. Già, perché ad oggi il tecnico del Chelsea ha conquistato un campionato di Eccellenza, una Coppa Italia di Serie D… e tanti Scudetti morali. In attesa di mercoledì, ovviamente.
Quarto aspetto: lo stile. No, non mi sto riferendo all’abbigliamento (anche Guardiola non si veste troppo bene), ma a un modus operandi che appare lontanissimo da quello che la storia della Vecchia Signora impone. Insomma, se un giorno dovesse rivolgere il dito medio a una tifoseria avversaria (come fece proprio con i tifosi della Juventus prima dello scontro diretto dello scorso anno), non sarebbe proprio una bella figura.
Se è vero, soprattutto oggi, che nel calcio vale tutto e il contrario di tutto (vedi Antonio Conte all’Inter), certi particolari non possono assolutamente essere trascurati. E poi, ve lo vedete Pavel Nedved (o Fabio Paratici) che entra in campo con una tazzina di caffè a metà allenamento?
Ah, quasi dimenticavo… prima di commentare in maniera istintiva, vi invito caldamente a visitare questa bellissima pagina.