Sarri: “In campo non si deve pensare solo a vincere”

Maurizio Sarri si presenta alla Juventus senza sfuggire dal suo passato al Napoli: per il tecnico non è una scelta rivoluzionaria in carriera

Maurizio Sarri si presenta ufficialmente alla Juventus. Il tecnico ex Chelsea e Napoli ha indossato nella sua prima conferenza stampa (QUI IL VIDEO) la divisa d’ordinanza cucita in fretta e furia dal sarto bianconero. Sarri arriva a Torino con precedenti ingombranti a livello mediatico contro i bianconeri, ma essere passato dalla parte del “nemico” per tanti anni, non la considera una scelta rivoluzionaria per la sua carriera. “Non lo so, non credo. Bisogna guardare il percorso – risponde l’allenatore della Vecchia Signora – . A Napoli ho dato tutto perché era la squadra della città dove sono nato e per cui tifavo da bambino. Poi mi sono sorti dubbi tra il sentimento e la ragione e il Napoli me li ha tolti presentando Ancelotti. Ho avuto l’opportunità di un’esperienza bellissima all’estero, poi ho avvertito voglia di Italia e la più importante società italiana mi ha chiamato: è il coronamento della carriera, ho rispettato tutti e in primis la mia professione”.

Sarri raccoglierà l’eredità di Massimiliano Allegri, il terzo allenatore più vincente della storia bianconera: “Allegri lascia un’eredità pesante – ammette il tecnico della Juventus – . Vincere quello che ha vinto lui è difficilissimo. Ha fatto risultati straordinari e vorrei vedere nella squadra quella capacità di risolvere le difficoltà con lucidità che ha trasmesso lui”.

Sarri: “In campo non si pensa solo a vincere”

Qualcuno sostiene che la filosofia di Sarri difficilmente si coniughi con il motto della Juventus “vincere è l’unica cosa che conta”: “Io ho vinto poco e del vincere posso dire poco. Però credo che una squadra in campo non debba pensare solo a vincere – ribadisce – . Credo che divertendosi la squadra sviluppi quell’euforia collettiva che aiuta anche a fare risultato. Divertirsi non significa essere frivoli, ma bel gioco e vittoria si possono coniugare. Nel calcio si vince in tanti modi“.

C’è già chi scommette che con Sarri in panchina Cristiano Ronaldo tornerà a fare gol come in Spagna. Inoltre, anche gli altri elementi tecnici come Dybala e Douglas Costa potrebbero trarne grande giovamento. “Quanto a Ronaldo, ho avuto un giocatore che ha fatto il record di gol in A, mi piacerebbe averne un altro. Ronaldo ha quasi tutti i record, mi piacerebbe fargliene battere un altro. Dybala? Giocatori con quelle qualità possono giocare in qualsiasi ruolo. Cambia l’interpretazione e la squadra deve adeguarsi”.

Una battuta anche sulle dichiarazioni di alcuni giocatori del Napoli, come Insigne, che hanno parlato di tradimento di Sarri: in privato sembra che ci siano stati più messaggi positivi dagli stessi… “Ho messaggi che rimettono le cose a posto. Chiaro che un giocatore in pubblico deve adeguarsi all’ambiente in cui vive. Io ho sempre dato tutto per tutte le mie squadre – ribadisce – e lo farò ancora”.

Il “sarrismo” è entrato ormai anche nell’enciclopedia Treccani e il nuovo tecnico della Juventus prova a spiegarne i dettami: “Non so bene cosa è, ho letto sulla Treccani che è una filosofia calcistica e non solo. Io sono sempre stato questo, ho cambiato a seconda delle esperienze il mio modo di vedere il calcio, spero di essere rimasto lo stesso nei concetti: una persona diretta. Questo porta a scontri – conclude – , ma sono risolvibili. Il non detto non è risolvibile”.