Maurizio Sarri è contento per la vittoria della Juventus nel derby contro il Torino. È stata una partita spigolosa, nella quale per il tecnico bianconero era più importante il risultato, anche perché le condizioni del campo a suo dire non erano ottimali. “Stasera la Juve mi è piaciuta, era una partita difficilissima. La squadra ha fatto un buon lavoro in un partita in cui era difficile essere belli, il modo di giocare degli avversari portava la partita su binari diversi. Gli avversari erano molto aggressivi, le condizioni del campo non erano buone. La squadra ha reagito con armi non propriamente nostre e questo è importante”, le parole di Sarri a DAZN.
Dopo tante critiche, de Ligt si è preso una rivincita mettendo a segno il gol vittoria: “De Ligt? Dopo venti minuti è entrato bene in partita e ha fatto un buon secondo tempo. Sbloccato psicologicamente dal gol? Il rodaggio purtroppo è obbligatorio, ha 19 anni e mezzo e viene da un campionato completamente diverso dal nostro, meno tattico e con meno pressioni. È chiaro – continua l’allenatore della Juventus – che debba fare un periodo d’apprendistato, ma mi sembra che anche stasera dopo alcune difficoltà iniziali abbia fatto bene”.
Quanto alle scelte di formazione, Sarri spiega la decisione di far giocare ancora Bernardeschi e il rientro di De Sciglio. “Bernardeschi? Ha più accelerazioni e dinamismo di Ramsey, che ha più palleggio. Sono diversi, poi Federico viene da diverse partite giocate per novanta minuti, quindi è chiaro che poteva essere meno brillante, mentre Aaron è più riposato, ma non ha novanta minuti nelle gambe. Lo stesso Higuain – insiste Sarri – veniva da riposo per il colpo subito e Dybala da una serie di partite interrotte. Gonzalo e Aaron sono due ragazzi che potevano avere difficoltà in novanta minuti, ma che potevano fare la differenza in spezzoni. Alex Sandro? Nell’ultima partita ha dato qualche segnale di stanchezza, mi sembrava doveroso dargli riposo e De Sciglio sembrava in crescita: alla lunga ha fatto una partita sufficiente, ha fatto fatica a entrare ma una volta fatto ha avuto un discreto livello”.
Infine, una battuta sulla corsa scudetto: per Sarri non è ancora corsa a due. “Inter rivale numero uno per lo scudetto? Sette punti sulla terza con loro che devono ancora giocare è da vedere. In questo momento la classifica non ha significato e ci sono ventisette partite da giocare. Non c’è da fare tanti calcoli, c’è da mettere dentro punti e stop”, conclude al termine del derby della Mole.