Maurizio Sarri ha rilasciato la sua prima intervista a Juventus TV. Il nuovo tecnico bianconero è parso molto umile nell’ammettere che sarà davvero difficile eguagliare i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni da Massimiliano Allegri. “Le vittorie sono frutto del lavoro, è un’eredità difficile. Nei prossimi cinque anni – argomenta – sarà difficile fare bene come nei cinque precedenti. L’obiettivo sarà divertirsi, far divertire e possibilmente coniugare questo con le vittorie. Vivere l’Europa per quello che è, purtroppo non si può dominare come in Italia. In Europa la Juventus rappresenta una delle dieci di top livello. L’obiettivo però resta uno soltanto: vincere”.
Insomma, Sarri proverà a trasmettere la propria filosofia di gioco, ma le qualità dei calciatori sono quelle e non le si può snaturare, perché alla fine, come diceva Allegri, sono i campioni che fanno vincere le partite. – “La squadra deve rispettare le caratteristiche dei giocatori che ci fanno vincere la partita. Proveremo a giocare più palloni, vorrei che la squadra mantenesse alcune caratteristiche della squadra di Allegri. Avere la possibilità di schiacciare la squadra avversaria in quei 10 minuti – insiste – è una qualità importante per vincere. Ronaldo? È più facile per un grande giocatore far diventare grande un allenatore che viceversa. Fino a un certo punto puoi incidere, poi dipende dal calciatore. È molto più importante un calciatore per me, che viceversa”.
Dal Chelsea alla Juventus, da un grande club all’altro, ma i bianconeri hanno una storia e una tradizione nettamente più radicata di quella degli inglesi. “La prima sensazione è quella di essere arrivato in un club importantissimo. Ho la fortuna di arrivare dal Chelsea, ma qui c’è una storia diversa – ammette Sarri – , molto più lunga. Ieri sera ho visto un gruppo coeso di persone di grande mentalità e determinazione. È una società snella, fatta di persone compatte e in grande armonia tra di loro. La scelta dell’estero era una scelta ponderata, però una volta fatta mi sono reso conto che è un’esperienza straordinaria. Il livello tecnico in Premier League è elevatissimo, soprattutto per l’atmosfera che si respira dentro gli stadi. Qualcosa di bellissimo, una visibilità fortissima. Per ora siamo costretti a rincorrere. All’interno di questa esperienza bellissima c’erano questioni personali e professionali che mi hanno fatto pensare che fosse ora di tornare. La Juventus è stata la squadra che mi ha cercato con più determinazione. Questo mi ha colpito e mi ha fatto scegliere abbastanza velocemente di andare in quella grande società che, fino a un anno prima, era la nemica storica con cui avevo combattuto, in maniera anche abbastanza forte. Non puoi battere la Juventus se non dai il 120%”.
In campionato, secondo quanto sta avvenendo sul mercato, le distanze tra la Juventus e la concorrenza potrebbero assottigliarsi, anche se i bianconeri sono vicini a piazzare dei colpi che potrebbero nuovamente scavare un solco profondo. La stagione si preannuncia comunque frizzante, secondo Sarri: “A livello di allenatori è una stagione importante. È tornato Antonio Conte in un grande club. L’avvento di Giampaolo in un grande club, c’è Ancelotti a Napoli e l’arrivo di un ragazzo di grandi doti come Fonseca a Napoli. A Sassuolo – conclude – c’è De Zerbi che ha grande talento”.