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Sarri dopo la restituzione dei punti alla Juve: “Campionato falsato”

Il tecnico della Lazio commenta la decisione del Collegio di Garanzia del CONI che ha rinviato la decisione alla Corte Federale.

Anche Maurizio Sarri commenta la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport in merito al ricorso della Juve. Per il momento i bianconeri riacquisiscono i 15 punti di penalizzazione, ma per il tecnico della Lazio il campionato è falsato.

Settimana molto movimentata in casa Juve. La decisione del Collegio di Garanzia di accogliere parzialmente il ricorso in merito al caso plusvalenze ha restituito temporaneamente i 15 punti in classifica e il pareggio a Lisbona ha proiettato la squadra in semifinale di Europa League. I bianconeri sono ora al terzo posto in classifica e si preparano al big match di questa sera contro il Napoli.

Dopo due sconfitte di fila Max Allegri ha bisogno di rialzare la testa e una vittoria in uno scontro diretto darebbe una carica in più. Inoltre, la sconfitta della Lazio di ieri contro il Torino permetterebbe alla Juve di scavalcare i biancocelesti conquistando i tre punti contro i partenopei. E proprio dall’ambiente biancoceleste arriva un commento sulla momentanea cancellazione della penalizzazione che sconvolge di nuovo la classifica di Serie A.

La Juve riottiene i 15 punti, Sarri: “Spero che qualcuno della giustizia sportiva si dimetta”

(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

Al termine del match perso contro il Torino, Maurizio Sarri ha qualcosa da dire sulla decisione del Collegio di Garanzia che rinvia la sentenza alla Corte Federale, restituendo per il momento i 15 punti alla Juve. “Dal punto di vista legale non do pareri, non ho conoscenze e competenze” dice il tecnico della Lazio, aggiungendo: “Dal punto di vista sportivo, il campionato è falsato. Perché se tieni per tre mesi una classifica e poi dici ‘scusa, ora la classifica è cambiata e potrebbe cambiare ancora’, non va bene”.

Sarri poi prende di mira la giustizia sportiva: “Spero che qualcuno della giustizia sportiva abbia il buon gusto di dare le dimissioni, perché così non funziona”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni