Si parla anche di Juve nella lunga intervista di Sarri. Il tecnico della Lazio racconta il suo periodo bianconero ed esalta Giuntoli. In più, tocca anche l’argomento legato a Milinkovic-Savic.
Juve, Giuntoli e Milinkovic-Savic. Questi sono gli argomenti che Maurizio Sarri ha toccato durante la lunga intervista concessa a Sportitalia e al giornalista Alfredo Pedullà. L’ex tecnico bianconero parla del suo periodo alla guida della squadra: “In quel momento la Juve arrivava da otto Scudetti di fila e aveva fatto due finali di Champions League” sottolinea Sarri, “E tutti pensavano fosse naturale vincere tutto. Io ho fatto un percorso fatto di sei vittorie, un pareggio e una sconfitta in Champions e con le regole di oggi saremmo andati ai supplementari contro il Lione che ha eliminato il Manchester City il turno successivo”. E lancia una frecciata alla dirigenza di allora: “La visione era quella di vedere la squadra al top d’Europa ma con un fatturato e un monte ingaggi che era decimo o undicesimo. Una visione non del tutto logica“.
Sarri conosce bene Cristiano Giuntoli, neo dirigente della Juve: “È un fenomeno nelle situazioni di ricostruzione, è l’uomo giusto per questa situazione. Purtroppo per noi e per le avversarie metterà a posto tutto. Ha coraggio, non si fa problemi a vendere un giocatore importante e prenderne uno sconosciuto”.
Su Max Allegri: “Quest’anno ha dovuto gestire una stagione con difficoltà enormi, sia per gli infortuni sia per tutto ciò che è successo fuori dal campo. È un anno che non va preso troppo in considerazione”. Su Chiesa e Vlahovic: “Sono giocatori di altissimo livello, possono sbagliare una stagione ma poi si risollevano”.
Infine, sull’obiettivo della Juve Sergej Milinkovic-Savic: “Con la testa libera è un giocatore straordinario. La vicenda contrattuale è un problema per la società, ma per me è una risorsa”.