Maurizio Sarri non è molto amico del turnover e si vede. Il tecnico della Juventus ha ribadito nella conferenza stampa alla vigilia del match casalingo contro il Verona che quella delle rotazioni sia una fissazione tutta italia. “In Premier League non si fanno questi problemi”, sottolinea Sarri e dice il vero. Secondo i dati calcolati dal Cies, infatti, il campionato inglese è quello in cui sono stati utilizzati meno i nuovi acquisti. Dei minuti fin qui giocati, infatti, i calciatori che hanno cambiato casacca ne hanno giocati solo il 15,7%.
In Serie A la percentuale sale al 29,6%, mentre in Bundesliga siamo al 22,7%, contro il 24% della Liga Spagnola e il 26,7% della Ligue 1. Insomma, tra i campionati top europei, l’italiano è quello in cui sono stati adoperati maggiormente per minutaggio i nuovi acquisti. La media della Juve è però molto al di sotto di quella nazionale: Sarri ha adoperato i nuovi solo per il 20% dei minuti giocati. Rabiot, ad esempio, ha giocato solo 27 minuti a Parma, mentre Ramsey 60 minuti contro il Verona. De Ligt e Danilo sono i nuovi che stanno giocando maggiormente, ma solo perché Chiellini e De Sciglio si sono fatti male, altrimenti il loro innesto sarebbe stato più graduale. Demiral, invece, dopo la gara deludente con L’Hellas potrebbe trovare nuovamente spazio più in là.
Insomma, Sarri come Allegri è fautore di quella regola non scritta secondo la quale almeno ad inizio stagione occrra affidarsi al gruppo maggiormente rodato. Se qualcuno era convinto che con il cambio di allenatore ci sarebbe stato un colpo di spugna (basti guardare al trio di centrocampo titolare) si era solo illuso.