Sarri torna a parlare di Juve e lo fa con una provocazione: l’ex tecnico bianconero analizza la stagione e la vittoria della Coppa Italia.
La stagione sta per finire, con la Juve che è riuscita a vincere la Coppa Italia ed evitare il terzo anno consecutivo senza trofei. Max Allegri è stato esonerato e i bianconeri sono già proiettati verso la prossima stagione, con la concreta possibilità di ingaggiare Thiago Motta come nuovo allenatore.
C’è però ancora spazio per i commenti e a farlo è Maurizio Sarri. L’ex tecnico della Juve è intervenuto al Memorial Niccolò Galli e ha parlato della stagione bianconera. Con una provocazione.
Ovviamente una domanda sull’esonero di Allegri: “Dall’esterno dare un’opinione diventa complicato. Bisognerebbe essere dentro e vivere la situazione per capire esattamente cosa è successo. Troppo facile dire se ha sbagliato uno o l’altro”
E sulla vittoria della Coppa Italia: “Basta? Non lo so. Se il motto della società è ‘vincere è l’unica cosa che conta’, penso che non basti”.
Su Giuntoli: “Credo che costruirà una Juventus da scudetto. Cristiano è la persona giusta, competente e determinata. Lo porterò sempre nel cuore perché nei tre anni insieme siamo andati sempre d’accordo togliendoci soddisfazioni”.
Sul proprio futuro: “Vediamo se verrà fuori qualcosa che mi arrapa, che mi stuzzica. Dipende dalle opportunità che si creeranno”.
Sulla possibilità Fiorentina: “Io sono disponibile per tutti i progetti che mi intrigano, non ho preclusioni verso nessuno. Non sono alla ricerca di una squadra che faccia per forza la Champions, questi sono discorsi che mi interessano relativamente, sono discorsi mediatici ma a me interessano poco”.
Sul Bologna: “Sono discorsi che leggo sui giornali, non ho avuto nessun rapporto diretto col Bologna. Le 4 squadre con cui ho avuto rapporti diretti sono straniere. Qualcosa dalla Premier, qualcosa dalla Liga e qualcosa da altri campionati”.
Infine, sui suoi progetti: “Se c’è un progetto che mi intriga sicuramente, per ora ho offerte solo dall’estero. Se poi arrivasse qualcosa dall’Italia valuteremo. Non nego che potrei andare all’estero, avevo dubbi ad andarci la prima volta ma poi ti rendi conto che il calcio è calcio ad ogni latitudine. Vediamo le evoluzioni, non vorrei avere quella fretta che solitamente ti fa perdere la lucidità”.