Dopo la figura barbina rimediata dalla Nazionale italiana, esclusa clamorosamente dal Mondiale di Russia 2018, è tempo di rituffarsi anima e corpo nel campionato di Serie A. Domenica, ore 15:00, capitan Buffon e compagni avranno l’arduo compito di violare il fortino blucerchiato nella gara con la Sampdoria di Marco Giampaolo. I liguri, con 23 punti in classifica, stanno attraversando un momento di forma smagliante. Stazionano momentaneamente al sesto posto, in piena zona Europa League, molto probabilmente in una posizione che all’inizio della stagione poteva sembrare apparentemente chimerica, visto e considerato che vi sono squadre, quantomeno sulla carta, decisamente più attrezzate di quella del vulcanico e pittoresco patron Ferrero.
La Juve, stando alle indiscrezioni che filtrano da Vinovo, dovrebbe presentarsi in terra genovese senza particolari defezioni. Cuadrado e Pjanic non sono al 100%, ma potrebbero partire almeno dalla panchina (salvo variazioni dell’ultima ora). Pjaca giocherà con la Primavera di Dal Canto, in attesa del pieno recupero dal grave infortunio che lo ha costretto fuori dai terreni di gioco per parecchio tempo. La Samp ha sostanzialmente tutti i suoi effettivi a disposizione, pronti a battagliare sino al triplice fischio.
La compagine blucerchiata è sapientemente organizzata dal punto di vista tattico. Anche contro la Juventus, Marco Giampaolo dovrebbe schierare il consueto 4-3-1-2, divenuto oramai un suo autentico marchio di fabbrica. I doriani praticano un buonissimo calcio, incardinato su principi di gioco assai consolidati. Prediligono il fraseggio corto in mezzo al campo, che si snoda prettamente per vie centrali, tessuto dal vertice basso di centrocampo che risponde al nome di Lucas Torreira, talentuosissimo metronomo preposto a costruire l’azione. Fari puntati anche sull’interno destro Praet, molto abile ad attaccare gli spazi tramite efficaci movimenti senza palla e sul trequartista Ramirez, bravo a galleggiare tra le linee e a fornire passaggi filtranti per le punte. A proposito di attaccanti, occhio a Duvan Zapata e alla nostra vecchia conoscenza Fabio Quagliarella. Il tandem blucerchiato è molto mobile, rapido e talvolta imprevedibile. Il colombiano e il partenopeo, sovente, si allargano sugli esterni per favorire l’inserimento e la verticalità delle mezze ali, oltre a non dare troppi punti di riferimento alla difesa avversaria. Per quanto concerne la fase di non possesso, la Sampdoria applica in linea di massima i dettami della marcatura a zona, cercando di conquistare la superiorità numerica in mezzo al campo mediante linee compatte e raccolte in 25-30 metri, attraverso la classica densità centrale.
La Juve, nella sua abituale mise tattica del 4-2-3-1, dovrà essere in grado di scardinare la retroguardia doriana sfruttando al massimo l’ampiezza campo, specialmente con Douglas Costa, che dovrebbe giocare dal primo minuto, sulla destra, in luogo di Cuadrado, oppure sulla sinistra, con il conseguente spostamento di Mario Mandzukic sulla fascia opposta. Sarà di fondamentale importanza far circolare il pallone rapidamente e fluidamente, muovendolo da una parte all’altra con una certa costanza. Ovvio che senza Pjanic dall’inizio è assai più complicato far scorrere la palla in scioltezza, ma questo deve essere il principale canovaccio tattico della partita. Vincere (e convincere) al Ferraris, dimostrando forza e personalità, deve rappresentare un must per i ragazzi di Massimiliano Allegri. Sicuramente per proseguire la rincorsa sul Napoli, ma anche come iniezione di fiducia in vista del prossimo (e delicatissimo) match di Champions con il Barcellona.