Salas: “Vidal giocatore moderno, sarà molto utile alla Juventus”

 “El Matador” Marcelo Salas, ex attaccante cileno della Juventus è stato uno dei più strenui sostenitori dell’acquisto di Vidal da parte della Vecchia Signora. Giunto alla Juventus dopo una stagioen esaltante alla Lazio, i cileno non ebbe tanta fortuna in bianconero, colori che aveva preferito al Real Madrid, a causa di un grave infortunio: “Ci ho messo un attimo a firmare. Sono arrivato in una grande squadra con una società forte alle spalle”, dichiara al settimanale ‘CalcioGP’. Ecco uno stralcio dell’intervista, che potete trovare in forma integrale sull’edizione in edicola del noto settimanale.  \r\n\r\nHai iniziato bene la tua avventura bianconera, poi all’ottava giornata in un Bologna-Juventus ti rompi il crociato e comincia un lungo calvario. Ci sono altre cose che cancelleresti o è solo quello il tuo vero rimpianto?\r\n“L’unico rimpianto che ho è solo quello. E’ stato l’infortunio più grave della mia carriera, peccato. Tutto era partito nel migliore dei modi, con il gol decisivo alla terza giornata contro il Chievo. Poi purtroppo mi sono dovuto fermare, mi dispiace che sia capitato proprio qui… Durante la riabilitazione compagni e tifosi non hanno mai smesso di farmi sentire il loro affetto, li ringrazierò sempre di cuore. Sono stati fantastici”.\r\n\r\nIl gruppo in cui hai giocato era formato da straordinari campioni. Se dovessi scegliere il più forte e il leader, chi ti viene subito in mente? Risposta secca.\r\n“Il più forte di quella squadra gioca ancora oggi e non può che essere Alessandro Del Piero, il capitano, la bandiera, il simbolo di questa società. Di leader ce n’erano tanti, Buffon, Thuram, Montero, Conte, Davids, Nedved, Trezeguet… Sono stato veramente fortunato a far parte di un gruppo formato da veri uomini prima e poi da grandi campioni. Eravamo uniti sia dentro che fuori dal campo, è stato quello il segreto dei nostri successi”.\r\n\r\nLo scudetto del 5 maggio ha rappresentato sicuramente una delle emozioni più pure di gioia estrema che solo ed esclusivamente il calcio riesce a dare. Raccontaci qualche succoso retroscena di quell’inimitabile delirio sportivo.\r\n“Ricordo quello scudetto come se fosse ieri. Ero appena rientrato dall’infortunio e ho avuto la possibilità di vivere emozioni uniche in quella giornata. Non abbiamo mai smesso di crederci. Alla fine della partita lo spogliatoio era meglio di un carnevale, a casa ho la medaglia e le foto insieme a Iuliano, Thuram, Nedved oltre a quelle di tutti i compagni con la maglia celebrativa, il numero 26. Le conservo con cura, ti fanno sentire orgoglioso. Le mostrerò ai miei figli in futuro così vedranno quanto di buono ha fatto il loro padre in Italia”.\r\n\r\nToglici una curiosità. E’ vero che nel 2002 hai rifiutato lo Sporting Lisbona e di conseguenza è saltato l’arrivo all’ombra della Mole di Cristiano Ronaldo?\r\n“Ho sentito e letto anch’io queste voci ma a me personalmente non mi è stato detto nulla dell’interessamento nei miei confronti dello Sporting Lisbona. Dico solo che pur di rimanere alla Juve ho rifiutato tante offerte. Tra queste c’erano anche Bayern Monaco e Manchester United”.\r\n\r\nChe idea ti sei fatto dello “Scandalo” Farsopoli? Forse qualcuno dimentica che nella finale mondiale del 2006 tra Italia e Francia erano presenti undici giocatori juventini…\r\n“La Juventus di Capello non aveva bisogno di aiuti per vincere, era uno squadrone. Qui hanno già pagato, non so quale sia la verità però è giusto che ci sia parità di trattamento. E che anche gli altri vengano puniti qualora venissero dimostrati illeciti”.\r\n\r\nLuciano Moggi è stato il principale capro espiatorio di questa grottesca vicenda. La verità è che era uno dei più competenti a livello manageriale, se non il migliore. Concordi?\r\n“Il Direttore per me è un signore. E’ stato sempre a completa disposizione, in qualunque momento. Non ti faceva mancare niente. Quando ho saputo che la trattativa tra Juve e Lazio era stata definita sono andato con il mio procuratore nella sua villa per firmare il contratto e mi è sembrato fin da subito una persona alla mano. Chi l’ha avuto, non penso possa parlarne male”.\r\n\r\nTorniamo all’attualità. Un tuo connazionale è stato uno dei fiori all’occhiello dell’ultimo mercato bianconero. Tu che lo conosci bene, è davvero uno di quei giocatori in grado di farti compiere un salto di qualità, Vidal?\r\n“E’ stato un ottimo acquisto. Un giocatore duttile, di grande dinamicità e dotato di buona tecnica. Nel calcio moderno è importante avere a disposizione un elemento che sia in grado di ricoprire contemporaneamente più ruoli. Arturo è il partner giusto per Pirlo. Si integrano alla perfezione, una coppia completa e ben assortita. Un ruba palloni con una sana cattiveria agonistica e un regista. L’ideale”.\r\n\r\nChe effetto ti fa vedere Antonio Conte alla guida della “sua” Dama? Scelta azzeccata o una rischiosa scommessa?\r\n“Sono contento per Antonio, se lo merita. Lui era già un allenatore in campo, trascinava tutto il gruppo. Mi ha aiutato molto nel mio ambientamento alla Juve. I tifosi saranno felicissimi, lo acclamavano con tanti cori ogni volta che metteva piede in campo, figuriamoci ora. E’ un vincente, ha grande carisma e sa come farsi rispettare. Trametterà la sua mentalità alla squadra per renderla altamente competitiva. Gli faccio un grosso in bocca al lupo, ma non ho dubbi. Scelta azzeccata”.\r\n\r\nProviamo a fare un pronostico per la nuova stagione. La parola scudetto è proibita o deve essere un obbligo?\r\n“La Juventus deve lottare sempre fino alla fine per ottenere il massimo risultato. Lo impone il nome, la storia, il blasone di questa società. Spero di trovarla a giocarsi lo scudetto a poche giornate dal termine. Come già detto in precedenza questa squadra non deve avere paura di nulla, bisogna provarci. Milan e Inter non sono poi così tanto superiori. Mai porsi limiti a priori”.