Sacchi: “E’ la Roma l’anti Inter”
Siamo alla sosta di Natale e si possono tirare i primi bilanci. L’Inter superfavorita si conferma padrona in Italia e incerta in Europa. La Juventus, considerata dai tecnici l’avversaria più accreditata dei nerazzurri e anche con buone prospettive in Champions League, delude in campionato ed è bocciata in Europa.\r\n\r\nIl Milan, orfano di Kakà e con i bilanci ridotti, invece smentisce tutti: si trova al secondo posto in campionato e agli\r\nottavi in Champions League, pur con un cammino altalenante. La Roma dimenticata da molti, è partita male, poi con l’avvento di Ranieri è riuscita a ritrovare motivazioni e spirito di squadra. Se queste componenti rimarranno, potrebbe essere l’avversario più temibile dei nerazzurri.\r\n\r\nIl Napoli, rigenerato da Mazzarri, si affaccia nell’élite del calcio nazionale come si aspettavano gli esperti e il suo esuberante presidente. La Fiorentina paga lo straordinario cammino in Champions lasciando qualche punto in campionato: da elogiare società, tecnico e giocatori. Il Palermo di Zamparini ha cambiato l’ennesimo allenatore e con Rossi sembra aver ritrovato gioco e risultati.\r\n\r\nLa Sampdoria, partita benissimo, sta vivendo un momento difficile, però la competenza e la serietà della società e il tecnico Del Neri sono una garanzia per il futuro. Stupiscono Parma e Bari, due neopromosse che giocano con entusiasmo e qualità. Si confermano e giocano bene Genoa, Chievo e Cagliari: stanno sfruttando al meglio ambienti\r\npositivi, motivazione ed idee di gioco.\r\n\r\nI nerazzurri, diretti in modo mirabile da Mourinho, dimostrano una forte motivazione e spirito di squadra che aumentano le qualità tecniche, fisiche e agonistiche. L’organico è suntuoso per qualità e vastità. Il gioco non è ancora pari alle aspettative, però in crescita. Il tecnico, che gode della totale fiducia di Moratti, è uno straordinario gestore di uomini, il feeling tra Josè e i giocatori è ottimo. La squadra è decisamente superiore alle concorrenti per valori individuali e forza fisica. Però, se questo è sufficiente in Italia, non lo è in Europa, dove i talenti devono giocare collettivamente con conoscenze del calcio totale e con intensità.\r\n\r\nLeonardo è secondo a otto punti di distanza dall’Inter, ma con una partita da recuperare. La squadra ha inanellato una serie di risultati positivi dopo un inizio preoccupante. La svolta c’è stata quando l’allenatore ha deciso di puntare\r\ntutto sul talento dei singoli. I rossoneri schierano un 4-2-4 di stampo brasiliano: un football specialistico che abiura il calcio totale. Non credo che sia una soluzione per il futuro, ma lo è per il presente. Leo ha rivitalizzato Dida e Ronaldinho e recuperato Nesta. La squadra gioca un calcio molto offensivo basato sulle straordinarie qualità tecniche dei vari Ronaldinho, Seedorf, Pato e Pirlo: però difetta di coesione, ritmo ed equilibrio.\r\n\r\nL’ambiziosa Juventus non sta rispettando le attese di tifosi e dirigenti. La partenza è stata buona, ma con qualche problema di gioco e di inserimento dei nuovi: Diego, Melo e Cannavaro. I molti infortunati eccellenti non hannoalimentato il lavoro di Ferrara. I bianconeri non valgono individualmente i nerazzurri e collettivamente sona alla ricerca di uno spirito di squadra e un’identità più precisa.\r\n\r\n(di Arrigo Sacchi per la Gazzetta dello Sport)