Rumor: Cobolli Gigli lascia la presidenza, Juve sempre più Blanc

Con un sorriso un filo malinconico, forse involontariamente, fu proprio Giovanni Cobolli Gigli appena battuta la Lazio, ultimo passo della stagione scorsa, a infilare il dubbio che qualcosa dentro la Juve sarebbe potuto cambiare: anch’io ho i miei anni, disse da giovane sessantaquattrenne parlando del dottor Agricola, che quel giorno si congedava dal servizio bianconero. La prossima settimana potrebbe ritirarsi anche il presidente se, come soffiano da giorni le voci attorno al club, il suo nome non verrà indicato nella lista per il nuovo consiglio di amministrazione: l’azionista di maggioranza, la Exor, la presenterà lunedì prossimo, come previsto dalla legge, quindici giorni prima dell’assemblea dei soci.\r\nSarebbe già designato anche il successore: Jean-Claude Blanc, che abbinerà così la carica di presidente a quella di amministratore delegato (e direttore generale). Ieri casa Juve ha taciuto, limitandosi a ricordare che l’indicazione del nuovo consiglio spetta all’azionista di maggioranza. E così ha fatto Exor, che farà parlare la lista. Dovrebbe esserci, tra i nuovi consiglieri, anche Giovanni Minoli, torinese, direttore di Rai Educational, Rai Storia e tifosissimo bianconero. Insieme, Cobolli Gigli e Blanc, furono issati al comando della Juve il 29 giugno 2006, sotto lo tsunami di Calciopoli. Forzatamente, una nuova era: «Il nostro obiettivo? Essere vincenti, simpatici, trasparenti», disse il presidente appena insediato. Da ricostruire c’era quel che restava della squadra più forte d’Italia.\r\nMica solo sul campo, dove si ripartì dalla serie B (con penalità), ma pure nei bilanci, perché la sentenza fu una mazzata da circa 100 milioni di euro. Il manager francese si mise a lavorare molto dietro le quinte, a Cobolli Gigli toccarono spesso telecamere e folle: in quei giorni, più insulti che gloria. Li affrontò, a volte da bocconiano, altre da appassionato tifoso: «Sono proprio incazzato. La verità è che ce l’hanno messa in quel posto, punto e basta». Detto subito dopo la ghigliottina della Caf, quando la vista era sull’Inferno del pallone: serie B a meno trenta punti. Il presidente raccolse nemici, tantissimi nei blog orfani della triade, e altrettanti seguaci, guardandolo firmare autografi dentro gli stadi di mezza Italia.\r\njean-claude-blancPure nella disfatta di Palermo, c’era gente bianconera che lo ringraziava per la missione di cui si è fatto carico. «Credo di aver fatto un buon lavoro e comunque vada sono contento di come l’ho svolto», ha confidato Cobolli Gigli in questi giorni agli amici, aspettando il 12 ottobre. Se le indiscrezioni venissero confermate, toccherebbe a Blanc ereditarne il ruolo, soprattutto nelle riunioni di Lega dove la Juve s’è ricostruita l’immagine. L’attuale ad, sempre più uomo di fiducia di John Elkann, presidente di Exor, ha dalla sua risultati finanziari notevoli: un bilancio in attivo e la costruzione del nuovo stadio, che dovrebbe essere finita tra meno di due anni. Resta in piedi la sfida sportiva, perché dopo aver riportato in A, e quindi in Champions, la Juve, il popolo ha voglia di vittorie dopo anni di digiuno.\r\nDentro al consiglio, dovrebbe pilotare il club praticamente da solo, senza l’innesto di alcuna figura, visto che per il momento non cederà la carica di direttore generale. Come poteva essere il Beppe Marotta sondato a maggio, o il Gian Paolo Montali da tre anni in casa e disposto a restare bianconero nonostante le richieste di De Laurentiis: ma, con un ruolo operativo. Niente da fare, andrà al Napoli. La linea bianconera la traccerà Blanc che, come braccio operativo per il mercato, avrà sempre il ds Alessio Secco. La svolta, che potrà essere confermata solo dalla lista di lunedì prossimo, aveva visto l’alba prima dell’estate, durante un incontro tra John Elkann e Blanc, in cui si parlò dei progetti di sviluppo futuri. L’obiettivo è quello di piazzare stabilmente la Juve tra i primi club europei, abbonandola alla Champions League: condizione necessaria per la permanenza sportiva e contabile agli alti livelli. Dove, in tre anni, è tornata.\r\n\r\nCredits: LaStampa\r\nFracassi Enrico per Juvemania.it