La rosa della Juventus non è adatta a uno poco elastico come Sarri

La Juventus è costruita per un allenatore camaleontico, Sarri ribadisce di volere 2 giocatori per ruolo, possibile che la dirigenza non lo sapesse?

Raggiunta dall’Inter in vetta alla classifica di Serie A, la Juventus si interroga sul perché nonostante gli innesti di de Ligt, Rabiot, Ramsey, Demiral, Danilo e Higuain stia facendo molto peggio dell’anno scorso (meno punti, meno gol fatti, più gol subiti). Sul banco degli imputati è finito inevitabilmente Maurizio Sarri, ma c’è un equivoco di fondo che va immediatamente chiarito. Chi ha scelto l’ex allenatore di Napoli e Chelsea non ha evidentemente valutato bene la differenza con il precedente tecnico. E paradossalmente lo ha sottolineato lo stesso Sarri al termine della partita persa contro il Verona: “Questa rosa non ha due giocatori per ciascun ruolo, ogni volta che faccio un cambio devo spostare tre giocatori”.

Alla rosa della Juventus serve un allenatore “di lettura”

Mai frase fu più emblematica: la rosa della Juventus non è costruita per giocare sempre con lo stesso modulo e lo confermano le difficoltà incontrate da Sarri ogni volta nel mettere in campo la formazione titolare e nell’adattarsi alla partita. Massimiliano Allegri in questo era un maestro: gli presentavano la minestra e la mangiava ogni volta in modo diverso, altrimenti non gli sarebbe rimasto altro da fare che gettarla dalla finestra. La Juve allegriana era una squadra camaleontica in grado di passare da un modulo all’altro anche due-tre volte nella stessa gara, facendo di necessità virtù e adattando alcuni giocatori in ruoli non propriamente ruolo, pur di raggiungere il fine.

Nessun allenatore fa mercato alla Juve

A Torino mai nessun allenatore ha dettato legge in termini di mercato. Ne sa qualcosa Antonio Conte, che avrebbe voluto farlo ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Fa specie che chi ha in mano la gestione sportiva non sapesse che Sarri fosse un allenatore totalmente diverso rispetto al precedente, integralista, poco incline a cambiare e a stravolgere la squadra come un calzino a gara in corso. Ora purtroppo, non c’è modo di intervenire e non resta che sperare che nei prossimi mesi la Juventus raccolga il massimo con questo allenatore e questi giocatori.