Ronaldo: “Non ho difetti, contro i difensori italiani è più difficile segnare”

Cristiano Ronaldo non ha intenzione di lasciare l’Italia al termine di questa stagione: gli piace tutto della Juve e della nostra cultura

Cristiano Ronaldo si è raccontato a DAZN durante una lunga intervista concessa a Diletta Leotta. Della chiacchierata erano già stati rilasciati alcuni spezzoni nelle passate settimane, ma finalmente ora è disponibile la versione integrale. Tanti gli spunti forniti da CR7, che per molti non è solo un calciatore, ma una vera e propria industria: “Il mio mondo è il calcio, ma per me è importante anche il mondo fuori dal calcio – ammette – . Sono diventato un uomo d’affari, è normale quando inizia a creare qualcosa di diverso, ti vedono in maniera diversa. A me non importa, io sono contento così, ma ora è importante il calcio soprattutto”.

Dalla Spagna alla Serie A: Cristiano non è ancora riuscito a segnare con le medie della Liga, probabilmente perché dalle nostre parti la fase difensiva si cura molto di più che altrove? “Quanto è difficile fare gol in Serie A da 1 a 10? 7. I difensori più forti sono i giocatori con cui mi alleno: Bonucci, Chiellini e De Ligt. Prima era stato Chiellini, ho giocato contro di lui in Champions ed è sempre stato difficile. Il cibo? Mi piace molto, in generale la cultura italiana. Differenza tra Serie A e Champions? È tutto diverso, la Champions è la miglior competizione nel mondo per un club. Amo giocarla più di qualsiasi altra competizione. Il giocatore più forte? Per ora sono io, l’anno prossimo non lo so”.

Ronaldo: “Mi piace tutto della Juve dell’Italia”

Qualcuno sostiene che nonostante abbia ancora due anni e mezzo di contratto, i prossimi mesi siano gli ultimi di Ronaldo alla Juventus. Il diretto interessato smentisce seccamente? “Mi piace tutto della Juve, come ti ho detto prima. C’è una buona cultura, è il miglior club in Italia, ha una storia straordinaria. Sono felice qui, ovviamente voglio vincere molti trofei con la Juve. Non mi piace solo la Juventus, ma la cultura italiana. Il primo ricordo italiano? Mi ricordo la presentazione allo Stadium, è stato bello. Ero con lì con la mia famiglia, i miei amici, ma anche il presidente e il club. Il primo scudetto? È stato bellissimo, c’era mia madre allo Stadium. Quando abbiamo vinto lo scudetto sono diventato il primo a vincere in tre campionati diversi, è stato speciale. Un trofeo è un trofeo e amo vincere”.

Da quando gioca a calcio, CR7 è stato allenato dai più grandi tecnici al mondo, ma se dovesse scegliere non vorrebbe citarne uno solo. “Non sarei corretto se dicessi grazie solo a uno, tutti sono stati importanti e speciali per me, mi hanno insegnato tutti qualcosa. Fare l’allenatore? Non credo mi piacerebbe – ammette Ronaldo – , non vorrei farlo. Si può sempre cambiare idea però. Sarei più motivatore che tattico. Pregi e difetti? Sono molto intelligente, non ho alcun difetto. Sono sempre professionale. Gli altri mi vedono come una persona intelligente, ho carisma”.

Contro la Juve il gol più bello della carriera

Il gol più bello della carriera è purtroppo per gli juventini proprio la rovesciata allo Stadium di due stagioni fa. Ai bianconeri non è rimasto che applaudire nella speranza che CR7 un giorno sbarcasse alla Vecchia Signora. “Il gol più bello che ho mai segnato. A Buffon, in uno stadio bellissimo. Mi hanno applaudito, è stato splendido. Buffon è una brava persona, dopo il gol si è congratulato, è stato carino. Il segreto? Mi diverto ancora, sempre. Amo giocare a calcio, essere in forma, è la cosa più importante. Mi diverto, faccio quel che amo, spero che tutti possano fare ciò che amano. Mi pagano per fare quel che amo. Spero che tutti possano apprezzare quel che faccio. Il secondo sport che gioco meglio rispetto al calcio – conclude – è il ping pong”.