L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus nell’estate del 2018 raccontato da Carmine Rossi. Il giornalista di Sportitalia è intervenuto ai microfoni di Jupod, podcast che parla del mondo bianconero, svelando qualche aneddoto particolare sull’avventura che lo portò in quel di Kalamata per testimoniare l’arrivo di Andrea Agnelli sull’isola greca. “Com’è nato tutto? Era un sabato, fu creato il gruppo su whatsapp “Missione Grecia CR7″ e ti lascio immaginare. Dopo un viaggio della speranza durata quasi 24 ore, racconto prima la vacanza e poi abbiamo lo scoop con la foto di Agnelli assieme a Ronaldo. Quel martedì è stato il giorno più importante in assoluto, abbiamo raccontato per bene quella che è la trattativa del secolo”.
Quando le prime voci su CR7 cominciarono a circolare, in molti le bollarono come fake news. “In quei minuti, il pensiero maggiormente presente nella mia testa è che stavo raccontando la storia – ricorda ancora Rossi – Ti racconto un retroscena: in quel pomeriggio, arrivò un collega spagnolo. Io diedi al collega che era partito Agnelli da Pisa, presumibilmente sta venendo qui, è probabile che vengano a chiudere la trattativa. Scompare dopo 5 minuti, va via. Poco dopo mi arriva la foto, che fa il giro del mondo. I pensieri in quel momento sono stati tanti, ho pensato di essere al centro del mondo, il mio lavoro era stato ripagato”.
Rossi racconta altri retroscena della sua avventura greca. “La security del resort l’ho sognata molte volte in quelle notti; avevano un’espressione cattiva, ma capivo anche che l’ospite era degno di nota. Si è detto e scritto tanto tramite interviste che sono state fatte per pubblicità personale per quanto riguarda la questione della maglietta. La verità – insiste – però la so io, ed è quella che rispecchia le cose. Ho conosciuto questa persona all’interno del resort, è stata disponibile a darmi una mano e ho accettato di buon grado. Mi servivano delle testimonianze dal punto di vista audio e video. Quello che è accaduto dopo… beh, diciamo che si è voluto fare un po’ di pubblicità”.
Dopo il colpo, il ritorno: “Cosa ho fatto quando sono tornato? A Parigi ho preso un caffè, perché l’aereo del ritorno prevedeva uno scalo in Francia. Lì il caffè è molto simile al nostro; sono stato tre giorni senza caffè, perché la Grecia è bellissima ma vi sconsiglio assolutamente il caffè greco”, conclude il giornalista.