Cristiano Ronaldo si è allenato anche in campo durante il suo isolamento di Madeira e oggi Tuttosport ha intervistato Filipe Gonçalves, il giovane portiere che gli ha fatto da sparring partner. “È avvenuto tutto all’improvviso – racconta l’estremo difensore Under 19 – tanto che ancora se ci penso non mi sembra vero. Hanno scelto i dirigenti del Nacional, è stata una sorpresa. Il club mi ha chiamato dicendomi di presentarmi il mattino dopo allo stadio. Quando sono arrivato non sapevo nulla, sinceramente pensavo di dovermi allenare con la prima squadra. Tutto mi sarei aspettato tranne vedere il mio idolo a due metri di distanza, CR7 mi ha subito messo a mio agio, chiedendomi il nome e scherzando”.
Il numero 7 della Juventus, da maniaco del lavoro qual è, ovviamente non si è accontentato di allenarsi a casa, ma in vista della possibile ripresa dei campionati ha chiesto al Nacional de Madeira di avere a disposizione un portiere per non perdere la mira. “Non potete immaginare l’emozione e l’onore. Inizialmente – continua il racconto del giovane portiere – l’ho chiamato ‘Sir’, ma lui mi ha stoppato subito: ‘Non farmi sentire vecchio, io sono Cristiano. O Ronaldo’. Gli allenamenti duravano un’ora ma Cristiano arrivava al campo dopo essersi già allenato nella palestra di casa. E dopo i tiri in porta effettuava esercitazioni di tecnica e scatti. Qualche volta ho provato a correre con lui ma è impossibile stargli dietro”.
Insomma, Gonçalves dipinge il cinque volte pallone d’oro “umile, simpatico e molto alla mano”. L’essere il migliore al mondo non lo rende altezzoso, anzi è disponibile con tutti. Ma soprattutto, contrariamente a quanto scrivono da tempo in Spagna, Ronaldo è innamoratissimo della Juventus e non ha alcuna intenzione di lasciarla: “Mi è sembrato molto felice della sua esperienza a Torino e in modo particolare di giocare alla Juve. Mi ha detto più volte che il club è molto grande, organizzato e ha una enorme ammirazione per i tifosi bianconeri che tengono tanto a lui”, conclude.