Antonio Conte aveva messo in guardia i suoi: guai a dare per morta la Roma. E poi c’erano tre impegni in una settimana che avevano fatto suonare il campanello d’allarme in casa Juve: “L’ho detto prima di giocare contro la Fiorentina: giocare tre partite in una settimana non mi faceva piacere – dice il tecnico bianconero al termine di Roma-Juventus -. Abbiamo pagato la stanchezza e un giorno di riposo in più ci sarebbe servito. Mi auguro in futuro, quando si farà il calendario, che ci sia un po’ più di rispetto per una formazione che sta portando avanti l’Italia in Europa. Questa comunque è l’unica scusante che posso dare oggi, perché oggi non abbiamo giocato di squadra e quand’è così ci può battere chiunque. Oggi abbiamo fatto un passo indietro e mi auguro che ci serva di lezione”.\r\n\r\nUn passo indietro dal punto di vista del gioco, ma anche da quello fisico: il poco turn over ha sicuramente influito sul risultato. “Oggi ho chiesto ai giocatori che mi dicessero chi non se la sentiva e nessuno si è tirato indietro – ha spiegato ancora Conte ai microfoni di ‘Sky Sport’ – Il campo ha dato una risposta diversa e la squadra non mi è piaciuta. Se non facciamo quanto proviamo in allenamento, se non suoniamo lo spartito, alla fine stoniamo tutti. Basti vedere che Asamoah è stato un mese e mezzo con la sua Nazionale e oggi sembrava un pesce fuor d’acqua. Questo fa capire l’importanza del lavoro”.\r\n\r\n