Pasquale Rodomonti non ci sta e risponde piccato a chi lo accusa, in seguito alla pubblicazione della nuova intercettazione con Paolo Bergamo, di essere stato invitato ad aiutare i nerazzurri nel corso di Inter-Juventus del 2004. “Ero sereno prima e sono sereno adesso – spiega l’ex arbitro –. Nessuno, ripeto nessuno, si è mai permesso di chiedermi di far vincere questa o quella squadra. Volete dirmi cosa emerge di tanto grave in quella telefonata? Sono le stesse cose che Carraro aveva detto in una precedente telefonata allo stesso Bergamo. E’ un capo che si raccomanda con un altro capo il quale a sua volta si raccomanda con me. Anche io, da capo degli arbitri abruzzesi, mi raccomando sempre con i miei ragazzi: cercate di non fare errori e di essere sereni nella valutazione di episodi dubbi […]. Mi è stato detto di stare attento, soprattutto in caso di dubbio. Non di far vincere l’Inter… Si, e io diedi la mia parola d’onore. Nel senso che avrei fatto di tutto per dirigere nel miglior modo possibile. Come infatti avvenne. Io pensavo solo ad arbitrare ma la verità è un’altra: quale mio collega direttore di gara era sereno nell’arbitrare la Juventus? Fui ricusato proprio da quella squadra, per anni non l’ho diretta. Però mi ricordo bene che alla fine di quella partita Pairetto e Rosetti dissero che avevo diretto bene. E anche Collina fu d’accordo. Perché Moggi attacca solo me? Prima si diceva che facevo parte del “sistema”, ora si sostiene che dovevo far perdere la Juventus. La verità è che per anni sono stato messo in mezzo da gentaglia per vicende politiche che riguardavano solo loro, ma io ho sempre fatto il mio meglio. Scusate, oltre a dire sempre “darò il massimo” cos’altro avrei dovuto rispondere?”.